Il Comune: “Aiutiamo le associazioni sportive”. Ma sul canone è polemica

Proroga alle concessioni e canone rateizzato con eventuali riduzioni per le associazioni che gestiscono palestre comunali e scolastiche: l’intervento per la “ripresa dello sport” a Guidonia Montecelio è stato presentato dai vertici dell’amministrazione cinque stelle tra qualche polemica.

L’obiettivo della delibera di Giunta voluta dall’assessore Elisa Strani è di sostenere le realtà sportive, circa venti, che hanno in concessione gli impianti, visto lo stop imposto per la pandemia. Insomma, l’attività si è fermata ma il canone da versare resta, così il Comune ha pensato di andare incontro alle esigenze del settore, “per dare un aiuto concreto alla ripartenza nella nostra città”, ha detto il sindaco Michel Barbet ribadendo come l’amministrazione stia “facendo il massimo”.

“C’è stato un grande arresto nel settore sportivo per il covid, nei mesi di chiusura – ha spiegato l’assessore Strani – ho ricevuto diverse segnalazioni. La maggior parte delle palestre sono state affidate per tre anni, e il blocco ha causato forti difficoltà sul piano economico. Sono state perse due stagioni sportive”.

Per questo gli interventi prevedono la possibilità di rinegoziare la concessione con una proroga di massimo tre anni e il sostegno economico si realizza attraverso la rateizzazione e eventuale riduzione del canone. L’ammontare di ogni rata mensile non potrà essere inferiore a un quarto del canone mensile e comunque non inferiore a 100 euro.

Un’azione concreta a favore dello sport di base, secondo il capogruppo cinque stelle Matteo Castorino, “che va interpretato come servizio pubblico con accessibilità a fasce di cittadini che rischiano altrimenti di essere tagliate fuori per i costi eccessivi”.

L’iniziativa dell’amministrazione ha raccolto però anche qualche critica tra le associazioni sportive presenti alla conferenza online. Sia da Colle Fiorito che da La Botte, i gestori delle palestre hanno chiesto al Comune un intervento più deciso: “Perché non annullare i canoni relativi al periodo di fermo?”. Una possibilità che l’assessore Strani ha registrato ma senza lasciare possibilità: il problema sono i conti del Comune che è in pre-dissesto tanto che “già la riduzione del canone è difficile perché comporta un ammanco nel Bilancio”. Di più, ha lasciato intendere, non si può.