Tivoli, il bilancio passa tra le polemiche

I conti sulla carta tornano ma la fibrillazione in aula è ai massimi storici. Il voto sul Bilancio di Previsione 2021-2023 alla fine è arrivato direttamente nella giornata di venerdì, con l’approvazione da parte dell’aula ma non senza polemiche. La questione si era aperta già nella Commissione dedicata al tema delle entrate e delle uscite, dove in realtà a tenere banco sono stati pure i siparietti che hanno visto l’uno contro l’altro armati la maggioranza e l’opposizione. Una escalation, va detto, poco decorosa per la città di Tivoli che ha vissuto sicuramente momenti migliori, per utilizzare un eufemismo. Le polemiche hanno riguardato principalmente la gestione della presidenza di commissione, affidata alla consigliera Federica Unisoni, che sulle accuse fatte dai colleghi che siedono dall’altra parte della barricata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Cecchetti: “Il bilancio garantisce i servizi essenziali e mantiene invariate le tariffe del 2020”

Dichiarazioni che invece sono arrivate dall’assessore alle Finanze Maria Rosaria Cecchetti proprio in relazione alle carte, vitali per Palazzo San Bernardini e per i tiburtini: “Sapevamo che il 2021 sarebbe stato un anno ben più difficile del precedente, anche se confidavamo nell’aver superato la fase critica della pandemia con il ritorno a una vita il più possibile “normale”, con le riaperture delle attività, ma a oggi non è ancora così. Il bilancio di previsione per il prossimo triennio si è comunque posto l’obiettivo di garantire servizi essenziali e di mantenere invariate le tariffe già previste nel 2020. Abbiamo infatti confermate tutte le tariffe senza alcuna variazione, abbiamo confermato tutte le agevolazioni e abbiamo fatto la scelta d’intervenire sull’Irpef (con una votazione all’unanimità in Consiglio comunale), la cui aliquota resta invariata ma la soglia di esenzione è stata innalzata e portata a 9mila euro per il 2021, a vantaggio di un numero maggiore di famiglie. L’attenzione dell’amministrazione sarà altissima nel continuare ad attuare un costante lavoro di monitoraggio sulle entrate e le uscite dell’ente”.

Tivoli Partecipa: “Dal Bilancio nessuna risposta per la comunità, per questo non lo abbiamo votato”

Secca la posizione degli ex Alessandra Fidanza e Nello De Santis, oggi sotto la bandiera di Tivoli Partecipa. I due, ormai separati dai colleghi con cui hanno vinto la tornata elettorale del 2019, sono in aperta polemica. Non solo hanno votato contro il documento di Bilancio in Commissione ma hanno dato seguito alle criticità sollevate non votando in aula: “Il bilancio di previsione del Comune di Tivoli non è in grado di dare risposte alla comunità tiburtina. Per questo non lo abbiamo votato. Il Documento Unico di Programmazione ed il Bilancio, preparati dall’amministrazione Proietti, sono ampiamente insufficienti proprio perché non contengono scelte politiche. E, senza visione politica, resta uno sterile esercizio burocratico per ricercare equilibri di bilancio sempre più fragili e precari. L’equilibrio di parte corrente è raggiunto solo grazie alla previsione di entrate “non ripetitive” e, comunque, di difficile realizzazione. In questo modo Tivoli non può crescere e, per questo, già lo scorso anno avevamo chiesto un deciso cambio di passo. Per di più, è mancato un confronto reale per approfondire i temi e ricercare soluzioni condivise. E anche questo non fa bene alla comunità tiburtina. Non c’è più tempo da perdere, la città e i cittadini non possono più permetterselo, soprattutto dopo una pandemia”, dice Fidanza.

Pd: “Bilancio pieno di criticità e squilibrato”. Spunta il caso del parcheggio de Le Palme

Critiche anche da parte del Partito democratico, rappresentato in aula da Manuela Chioccia e Alessandro Fontana, presentatori anche di una pregiudiziale, bocciata, legata all’inserimento nel piano delle alienazioni del parcheggio del centro commerciale Le Palme di Tivoli Terme per 2.453.000 euro. In parole povere si tratterebbe di un atto improprio, in quanto essendo uno standard minimo urbanistico è un patrimonio inalienabile della collettività. Ma non è tutto per i dem: “È un bilancio di previsione viziato nel piano delle alienazioni e basato su criticità evidenti; gli investimenti non sono plausibili perché basati su delle alienazioni che difficilmente si verificheranno, e quando la maggioranza si renderà conto che non potrà vendere questi beni, creando uno squilibrio, si potranno fare solo due cose: tagliare i servizi alla città o tagliare i residui passivi”, fanno sapere in una nota stampa diffusa ieri. “Con Proietti la città è sempre più in uno stato di degrado, i servizi sono ormai ridotti al lumicino, anche quelli essenziali, la maggioranza ormai non è più compatta, inizia a perdere pezzi, con due consiglieri eletti nella maggioranza che hanno preso le distanze dalla gestione Proietti, votando contro in commissione e non votando dunque il bilancio, aree verdi dell’incuria più totale, traffico nel caos, manutenzione delle strade assente. E questo bilancio non migliora la situazione, anzi, la peggiora”, concludono sottolineando le defezioni tra la compagine che regge il governo cittadino al suo secondo mandato. Sulla stessa linea l’associazione Polis, “Il Bilancio Previsionale Triennale 2021-2023 presentato da Proietti, Cecchetti e dalla loro maggioranza è incongruo, illegittimo e basato su forzature e fragilità evidenti. Chiediamo le dimissioni dell’Assessore Maria Rosaria Cecchetti”.