Passa in Consiglio il Programma Integrato d’Intervento, in variante al Prg, attraverso il quale sarà realizzata la caserma dei Carabinieri sul territorio comunale di Fonte Nuova. Grande soddisfazione per il sindaco Piero Presutti e la maggioranza che lo sostiene. L’opposizione chiede un consiglio ad hoc e il rinvio alle commissioni per discutere il dossier in modo più approfondito, ma non viene accontentata.
Il Programma Integrato
Lunedì il Consiglio ha di fatto adottato il Programma Integrato per la realizzazione dell’infrastruttura.
“Noi oggi nei confronti del privato non stiamo prendendo alcun impegno. È il privato che ci fa una proposta. Questa è un’adozione di variante che non lega ad oggi l’amministrazione in modo vincolante ad alcunché”, ha sottolineato durante la seduta il sindaco Piero Presutti in risposta alle critiche della minoranza.
Il sito dove sorgerà la caserma si trova in corrispondenza della prima rotatoria su via Nomentana venendo da Roma, all’ingresso di Tor Lupara, e ha un’estensione pari a 14485 mq. Con questa proposta di variante urbanistica l’area verrà ripartita in questo modo: servizi pubblici 8584 mq (precedentemente 6950 mq), 3141 mq uffici e residenziale, 2375 mq residenziale, 385 mq viabilità. Per quel che riguarda i servizi pubblici, 1210 mq sono destinati alla nuova caserma, 4001 mq sono riservati a servizi per l’istruzione. La restante superficie pubblica è suddivisa in parcheggi, viabilità carrabile e pedonale e aree attrezzate.
“Il plus valore che ammonta a circa 800 mila euro, ripartito tra il Comune di Fonte Nuova e il privato, fa sì che il contributo straordinario che il privato deve mettere in campo rispetto a questa proposta è pari a 390.752 euro – ha illustrato in Consiglio l’assessore all’Urbanistica Davide Carrarini –. Viene corrisposto sotto forma di cessione di aree destinate a servizi pubblici per 193.600 euro, sotto forma di progetto definitivo per 106 mila euro e sotto forma di altre aree ex agricole che vengono acquisite per circa 90 mila euro. Il contributo straordinario viene trasferito dal privato al Comune attraverso aree per servizi pubblici e nell’impegno alla redazione del progetto definitivo della caserma dei Carabinieri”. Pertanto, il privato non costruirà materialmente l’edificio. La scelta è ricaduta sul Piano Integrato piuttosto che sull’esproprio di un’area idonea per velocizzare ulteriormente l’iter, spiega inoltre Carrarini.
La maggioranza esulta
L’approvazione della variante e l’adozione del Programma Integrato sono motivo di orgoglio per la giunta e per la maggioranza che la sostiene.
“Giornata storica per il nostro comune – ha dichiarato la capogruppo di Per Fare Micol Grasselli dopo l’approvazione –. Oggi, come maggioranza, abbiamo portato il Piano Integrato che prevede la realizzazione della caserma dei Carabinieri. Il Piano Integrato è stato adottato, da domani si potrà procedere con l’iter burocratico che porterà alla realizzazione di una caserma dei Carabinieri nel nostro comune. L’opposizione, ahimè, ha votato contrario e/o si è astenuta. Erano tutti favorevoli alla caserma, dicevano”.
Anche il delegato del sindaco al Controllo del Territorio Antonio Lotierzo ha espresso la propria soddisfazione, ma non ha risparmiato un attacco all’opposizione.
“Viva la coerenza, viva l’amore per Fonte Nuova – ha commentato Lotierzo –. Cose che dovrebbero unire tutti, ma la paura e l’orgoglio politico divide a discapito di Fonte Nuova. Ringrazio l’amministrazione per aver approvato il progetto (l’unico accettato dal Comando Generale dell’Arma e dal Comitato provinciale per l’Ordine la Sicurezza pubblica) che finalmente darà quello che i cittadini chiedono da 20 anni un presidio delle forze di polizia per aumentare la sicurezza”.
I dubbi dell’opposizione
L’opposizione, favorevole alla realizzazione dell’opera, all’inizio della seduta ha richiesto un rinvio della discussione in un consiglio apposito sul Piano Integrato, per poter approfondire nel dettaglio nelle commissioni tutti gli aspetti dell’iter. I documenti inviati in ritardo e in maniera incompleta non avrebbero consentito ai consiglieri d’opposizione di studiare il piano. La maggioranza ha respinto la richiesta. Al momento del voto la minoranza si è divisa in due blocchi: da una parte i gruppi di Vita Nuova e Forza Italia si sono astenuti, dall’altra Pd, M5S e Rinascita di Fonte Nuova hanno bocciato il Piano Integrato.
“Per costruire una caserma dei Carabinieri, non bisogna essere contrari alla trasparenza – ha dichiarato il capogruppo Pd Federico Del Baglivo –. Condivido la necessità di un vero presidio di sicurezza sul territorio del nostro comune, ma non è con un progetto sbilanciato nei confronti di un privato, che garantisce a questo valori per quasi 6 milioni di euro, che risolveremo i nostri problemi. Ho votato contrario alla proposta dell’amministrazione perché credo che il piano sia sbilanciato: a fronte di tali benefici, il comune dovrebbe avere diritto a beni tangibili, non solo a terreni. Il contratto ipotizzato è inoltre a mio avviso svantaggioso, e ci mette in una situazione scomoda: se qualcosa andrà storto, saranno il comune e i cittadini a pagare”.
Anche il consigliere Daniele Mazzoni ha chiesto chiarimenti sulla correttezza dell’iter.
“Nella nota del 17 luglio 2020 inviata dall’Arma dei Carabinieri al Comune di Fonte Nuova in cui si esprimeva in maniera favorevole, senza che ciò debba comportare impegni di spesi per l’amministrazione comunale fino all’approvazione della pianificazione presidiaria per l’anno 2021 del Ministero dell’Interno – ha precisato l’esponente di Vita Nuova –. Ho letto con la massima attenzione la delibera e non ho trovato alcun riferimento alla pianificazione presidiaria del Ministero dell’Interno. Vorremmo essere tranquillizzati anche in questo senso, per non avventurarci in spese che non hanno un’adeguata motivazione”.
Rinascita di Fonte Nuova ha contestato anche il contratto tra l’amministrazione e il privato.
“Dalla semplice lettura dello schema di contratto possiamo apprendere che l’area verrà acquisita dal momento in cui verrà adottata l’adozione della variante al Prg, la validità del contratto parte in una data successiva – ha spiegato in consiglio Emanuele Figorilli –. Una volta visionati e approvati il progetto, il Programma Integrato e il progetto di fattibilità il Comune non può più eccepire nulla durante la fase del progetto che ancora deve essere realizzato. Se escono modifiche, successivamente alla delibera di Consiglio comunale, non è più possibile per l’amministrazione contestare vizi o carenze progettuali”.