La parola d’ordine è “condivisione” e stavolta pare che questo sia davvero il momento della svolta. Martedì il vertice di maggioranza figlio della prima vera crisi politica in casa Proietti dal 2014 è finito con un confortante 1 a 0 per i quattro ribelli che hanno tentato, con buon successo almeno fino ad oggi, di pretendere quello che dovrebbe essere scontato: la gestione democratica delle decisioni prese dalla giunta e dal consiglio per evitare di avere amare sorprese come è già successo in passato. Il vertice tenutosi qualche giorno fa dopo le defezioni registrate nel consiglio comunale che vedeva le sorti di “Stacchini” all’ordine del giorno, hanno fatto tremare la poco stabile cordata di liste civiche che ha visto pronti a dare battaglia Domenico Cecchetti, Nello De Santis, Alessandra Fidanza e Angelo Marinelli. Una sortita che poco è piaciuta al gruppo di Tivoli Mia, guidato da Gabriele Terralavoro, che secondo i soliti bene informati avrebbe preso male le posizioni dei dissidenti e le richieste avanzate di democratizzazione della maggioranza, tanto da azzardare un possibile cambio di assetti pescando tra i banchi dell’opposizione. Una possibilità che è stata rispedita con forza al mittente soprattutto dal gruppo della lista Insieme, per cui un’eccessiva virata a destra potrebbe essere letale. Morale della favola il primo cittadino avrebbe accolto i punti messi sul tavolo dal gruppo che in queste ore è al lavoro per dare un assetto organico a quanto detto fino a questo momento. Cosa significa dal punto di vista politico? Poco o molto, questo chiaramente dipenderà dagli sviluppi, quello che è certo è che il monocolore del proiettismo pare davvero finito nelle scatole dei ricordi e che da questo momento in poi nessuno è più sicuro della sedia che occupa.