Home Cronaca Checchi e Roscetti lasciano i 5S per la linea debole sul 5G. Barbet ormai allo sbando

Checchi e Roscetti lasciano i 5S per la linea debole sul 5G. Barbet ormai allo sbando

Checchi e Roscetti lasciano i 5S per la linea debole sul 5G. Barbet ormai allo sbando

“Tradimento” è la parola forte che circola nelle chat, una mattina di fuoco per la politica di Guidonia Montecelio, Anna Checchi e Lorena Roscetti lasciano il movimento cinque stelle. Restano in maggioranza ma come “gruppo misto” anche se in realtà hanno già una nuova etichetta, quella di R2020 il movimento creato  dalla deputata Sara Cunial, dal consigliere regionale del Lazio, Davide Barillari, e dall’ex parlamentare Ivan Catalano. Si tratta di un coordinamento di cittadini, gruppi, associazioni, comitati riuniti nell’obiettivo di “creare un fronte comune per riaffermare e tutelare i propri diritti di libertà, dignità e autodeterminazione”. Perché la molla che ha condotto le due consigliere di maggioranza a mollare la casa madre, secondo quanto sostengono nelle carte ufficiali di passaggio, è la “delusione” per come il movimento a livello nazionale ha trattato la proteste contro il 5G. Ignorandole e sottovalutandole. Ecco perché – dicono – a Guidonia escono dai cinque stelle ma restano a sostegno di Barbet, il sindaco ha infatti firmato un’ordinanza di sospensione della sperimentazione del 5G sul suo territorio. 

Secondo i rumors dietro l’operazione ci sarebbe la benedizione di Davide Russo. L’assessore non ha perdonato a Barbet di avergli tolto la delega da vicesindaco, e così si sarebbe messo in moto per minare il più possibile il terreno del numero uno del palazzo. L’uscita delle due consigliere dal movimento destabilizza ulteriormente un quadro già precario. I numeri sono stretti dopo il passaggio di Zarro e Terzulli all’opposizione, tanto che il consiglio comunale in prima convocazione non si riesce quasi più a tenere. Non solo. Adesso che le due consigliere non sono più nel movimento, sono più libere al momento del voto in aula, basta un accordo qualsiasi con la minoranza per metterli sotto. Banco di prova la convenzione sulle cave, saltata ieri nella prima seduta perché i cinque stelle non avevano i numeri, e sulla quale Checchi non vuole votare a favore, se il testo resta così senza modifiche. Adesso, insomma, tutto può accadere. Anche che il sindaco decida di mettere la parola fine a questa esperienza politica.

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