L’Avr ha tre linee di smaltimento a Guidonia Montecelio, la principale per le terre da spazzamento stradale (che ha un tasso di recupero di circa il 60% e dal quale la ditta ottiene sabbie), una per il multimateriale leggero, e un’altra per carta e cartone. Una piattaforma di una certa importanza, diventata attiva nel 2016, che raccoglie questo genere di rifiuti da diverse parti del Lazio ma anche da fuori regione, è il caso di Livorno che manda i camion tre volte a settimana. L’impianto polifunzionale di Guidonia fa parte del Gruppo Avr, nel 2019 un volume di affari di 200 milioni di euro, committenti pubblici in tutta Italia, dalla Lombardia alla Calabria, ma anche in Polonia. Rifiuti, gestione del verde, manutenzione delle strade, bonifiche. L’Avr spa è finita recentemente sotto l’attenzione della magistratura in Calabria, insieme a una serie di politici, e sottoposta, con una sua controllata, in base a un provvedimento appunto del Tribunale di Reggio Calabria, in amministrazione giudiziaria, una misura di prevenzione che prevede che un collegio di amministratori giudiziari affiancherà i vertici aziendali. L’operatività sul mercato resta, ma intanto a Guidonia Montecelio i consiglieri di opposizione vogliono approfondire i rapporti tra Avr e l’amministrazione comunale con una interrogazione costruita dal democratico Mario Lomuscio, primo firmatario, e sostenuta dal resto della minoranza, cioè per il Pd Emanuele Di Silvio, Paola De Dominicis, Simone Guglielmo, e ancora i civici Mauro De Santis, Mario Proietti, Mario Valeri, la consigliera della Lega Arianna Cacioni e la collega di Fdi Giovanna Ammaturo, gli ex 5S Claudio Zarro e Loredana Terzulli.
L’opposizione vuole lo screening di ogni contratto
I consiglieri puntano a fare chiarezza sulla convenienza dell’intesa tra Guidonia e l’azienda. Quindi chiedono al sindaco e all’ambiente, gli accordi in essere e conclusi con l’Avr, le condizioni contrattuali e una relazione dettagliata sull’andamento degli accordi. Cioè se gli impegni sono stati mantenuti e se esistono controversie pendenti in tribunale. Chiudono poi sulle prospettive, “l’indirizzo politico” sui rapporti futuri. Quando nel 2014 Avr sbarcò a Guidonia, la vicinanza con la Asl e il centro commerciale fu uno dei tasti su cui i contrari (tra cui i 5S che allora erano in opposizione) spinsero, ma senza ottenere niente, visto che la provincia – di fatto – non valutò come delicata la convivenza, bollando la piattaforma in sostanza come a basso impatto ambientale perché non produce polveri. Quello che ha prodotto dopo è stata sicuramente la puzza, diventata per una lunga stagione una vera ossessione in quella zona. Ma tant’è.
I benefit per Guidonia: si è passati dai prezzi vantaggiosi ai cipressi
L’Avr smaltisce alcune tipologie di rifiuti (imballaggi e spazzamento stradale) in base a un accordo con il Comune a prezzi ritenuti vantaggiosi per l’ente. Un accordo che non deve essere andato benissimo se il Comune si è mosso a suon di decreti ingiuntivi. A dicembre 2019, sei mesi fa, c’è stato l’incarico all’avvocatura comunale in capo a Antonella Auciello per ricorrere sul piano legale, con un decreto ingiuntivo al tribunale di Tivoli a causa delle fatture non pagate da Avr. In base alla delibera di Giunta numero 5 del 12 dicembre, si parla di 300mila euro del 2017 e circa 300mila euro del 2018. Un accordo che è cambiato nel tempo. Il 16 luglio del 2018, infatti, la Giunta cinque stelle ha approvato un nuovo schema di intesa con l’Avr. Quando la società nel 2014 (amministrazione di centrodestra) era arrivata in città, la Città Metropolitana – come si fa in questi casi – aveva previsto nella sua autorizzazione, l’indicazione per l’Avr di ricompensare Guidonia in termini di benefit ambientale. Nell’accordo del 2016, in concomitanza con l’entrata in funzione dell’impianto, la Avr si impegnava alla riqualificazione della rotonda di via dei Castagni, alla riqualificazione di un’area verde accanto al mercato di Villanova, a mettere a disposizione la sala conferenza per le scuole, e poi a prezzi vantaggiosi per Guidonia per i servizi di smaltimento. Cioè prezzo vantaggioso per il servizio di recupero dei rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale, per plastica e metallo multimateriale e i rifiuti da imballaggio in carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Per lo spazzamento stradale si tratta di soldi in uscita dal Comune, per plastica e metallo in entrata. Scaduto questo protocollo nel 2018, i cinque stelle hanno approvato un nuovo schema, sostituendo la parte del vantaggio economico per il Comune con altri benefit a carattere ambientale. In particolare, la piantumazione di 50 alberi il primo anno, e 80 alberi per i quattro anni successivi, un agronomo a disposizione del Comune per le consulenze e lo smaltimento di 300 campane per la raccolta del vetro. Il protocollo viene votato dalla Giunta il 16 luglio 2018: l’amministrazione cinque stelle lascia chiudere l’anno senza battere ciglio, e ne dovrà passare ancora un altro. Solo dopo un anno e mezzo, il 12 novembre del 2019, la Giunta individua i luoghi dove dovrebbero avvenire queste piantumazioni e così il 22 novembre scorso Avr pianta i primi 50 cipressi nel giardino di Valle Pilella a Villanova. Chissà quando il prossimo appuntamento.
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