di Alessandra Paparelli
Intervista doppia a Pino Strabioli e Veronica Rega. Pino Strabioli noto e amato regista teatrale, attore, conduttore radiofonico e televisivo, volto noto ed eclettico della tv, in onda il sabato e la domenica a Rai Radio2 con “Viva Sanremo” e protagonista, insieme a Veronica Rega, dello spettacolo “Abolite gli armadi”, gli amanti non esistono più, scritto da Maurizio Costanzo con la regia di Strabioli. Veronica Rega, attrice di teatro, brillante personaggio televisivo, volto noto della tv; giudice, lo scorso anno, dello show musicale di Canale 5 “All together now”.
Inevitabile partire dall’emergenza Covid-19 e dalla Fase 3, ripartenza; 15 giugno, data certa di riapertura dei teatri e cinema, luoghi di cultura. Come e in che modo potranno ripartire, considerando le normative sicurezza, distanziamento sociale, contingentamento del pubblico, mancanza di indotto come cibo e bevande? Tante le difficoltà.
Pino Strabioli: Impossibile oggi dare una risposta, ci stiamo arrovellando, cerchiamo soluzioni, inventiamo possibili esperienze di spettacolo dal vivo, monologhi, letture, assoli. Sarà un esercizio duro e faticoso.
Veronica Rega: Esattamente, tutto il settore è in grande difficoltà. Forse non è chiaro a tutti e ti ringrazio per avermi dato la possibilità di sottolineare che con queste misure di sicurezza, migliaia di teatri in tutta Italia non potranno ripartire. Né a giugno né a settembre. E’ chiaro che non si possono mandare in scena gli attori con le mascherine né ci si può permettere di far stare in quarantena tutta la compagnia, fino all’ultima replica. Stesso problema riguarda la squadra dei tecnici; per non parlare poi di meravigliosi teatri da cento posti che non possono neanche ipotizzare di ripartire con la possibilità di riempire esclusivamente solo un terzo della platea. Il risultato è che ci sono migliaia di produttori, direttori, registi, artisti di ogni tipo attrezzisti, costumisti, direttori di palco, scenografi e tecnici audio/luci che lavorano a “progetto” e che hanno dedicato tutta la loro vita all’arte e che ora non trovano collocazione! Mi auguro che la Fase 3 finisca presto e si ritorni alla “normalità” – nel più breve tempo possibile – e nel frattempo tutto il settore (come le altre categorie di lavoro) possa essere supportato economicamente. Perché il teatro è un bene primario. Come la cultura. Come l’acqua.
Anche il Presidente dell’Associazione Generale dello Spettacolo, si è mostrato decisamente “perplesso” sulla riapertura – il 15 giugno – di cinema e teatri, riferendo che “i paletti fissati dagli esperti non sono compatibili con le esigenze di artisti e lavoratori dello spettacolo”. Una vostra riflessione su questo tema, caldissimo.
Pino Strabioli: Non sarà, non può essere considerata una riapertura. I lavoratori dello spettacolo sono migliaia e questa emergenza costringe a una riduzione insopportabile; pochissime produzioni, pochissimo pubblico, pochissima gioia. Non possiamo che illuderci ed aspettare ma l’attesa è un lusso che non tutti possono permettersi. Penso a tanti giovani attori, a tutti i tecnici, ai macchinisti, a tutti i professionisti che è di questo che vivono.
Veronica Rega: Riapertura, ma di cosa? Quando il Premier Conte diede la notizia, ho sorriso. Riaprire i teatri a giugno, proprio quando di solito la stagione chiude a fine maggio è assurdo tanto quanto avere voglia di una tazza di cioccolata calda sulla spiaggia il 15 agosto. I motivi, già accennati; e oltre alla difficoltà della messa in scena di cui parlavamo prima, mettiamoci anche il fatto e il problema di portare il pubblico a teatro, figuriamoci in estate.
Veronica, ci siamo incontrate e conosciute in radio, a Radio Italia Anni 60 Roma, e avevamo parlato dello spettacolo teatrale “Abolite gli armadi, gli amanti non esistono più”, commedia che segna il ritorno di Maurizio Costanzo alla scrittura teatrale dopo dieci anni. Uno spettacolo che ti vede tra i protagonisti insieme a Pino Strabioli. A che punto siamo?
Veronica: Lo spettacolo è pronto. Eravamo pronti a debuttare già una settimana prima. E’ uno spettacolo che ho nel cuore e sono sicura che andremo in scena appena sarà possibile. E’ stato un onore essere diretta da un Maestro come Pino Strabioli, su un testo di rara bellezza come quello scritto da Maurizio Costanzo. Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio di un’Italia meravigliosa raccontata attraverso l’adulterio, con citazioni e omaggi a grandi Maestri del teatro, della letteratura e televisione. Non posso aggiungere altro (o mi uccidono!), dico solo che sarebbe un vero peccato perderlo.
Pino Strabioli – Lo spettacolo che ti vede regista e protagonista insieme a Veronica Rega (e al resto della compagnia) è stato sospeso, come tutti gli eventi e le manifestazioni culturali, musicali e artistiche. Come si può pensare di fare teatro senza pubblico o con il contingentamento? Sei tra i firmatari al Premier Conte e al Ministro Franceschini – su idea di Dacia Maraini – di una petizione contenente idee, progettualità, spunti su come far ripartire il mondo del teatro e degli spettacoli dal vivo, considerata proprio la forte crisi.
Pino Strabioli: Sì, purtroppo non e’ stato possibile debuttare, la prima era prevista il 10 marzo, con molta tristezza abbiamo ripiegato i costumi in una cassa, sono li’ che ci aspettano. Uno spettacolo con sei personaggi in scena ad oggi e’ impensabile. La lettera al Premier Conte e al Ministro Franceschini non aveva alcun tono polemico, era un semplice invito a non dimenticare i lavoratori dello spettacolo.
Pino, si parla di un nuovo programma su RAI 3 con Maurizio Costanzo insieme a te, in conduzione. Cosa ci puoi dire a proposito?
Posso dire che sono fortunato sia perché grazie alla televisione continuo a lavorare sia perche’ lo faccio con Maurizio Costanzo, per altro autore della commedia che non siamo riusciti a portare in scena, come dicevamo prima. Per RAI3, stiamo preparando quattro puntate di seconda serata dedicate al tema dell’insonnia: problema che da sempre colpisce e coinvolge un numero enorme di persone e in questo momento storico, ancora di più. Cercheremo di tenere compagnia agli “insonni”; il fatto di sedere accanto ad uno dei Maestri della nostra televisione lo considero un regalo.
Veronica, quali sono i tuoi progetti personali e i tuoi prossimi impegni lavorativi? Qual è stata la prima cosa che hai fatto, in questa Fase 2 di ripartenza e libertà?
E’ tutto in sospeso, al momento. Non partono progetti perché non si sa ancora come e quando si potranno mettere in scena. Oltre a “Abolite gli armadi, gli amanti non esistono più” avrei dovuto riprendere “Il berretto a sonagli” di Pirandello, testo meraviglioso e grande successo di pubblico con la regia di Francesco Bellomo, due grandi attori in scena quali Gianfranco Jannuzzo e la straordinaria Anna Malvica ma è in sospeso, purtroppo, anche questo spettacolo. Sono fiduciosa che ricominceremo presto. Non posso pensare che i nostri meravigliosi autori non avranno più voce!
Pino Strabioli – Parliamo di radio: i tuoi programmi sono sempre di grande interesse e competenza. Parliamo di Viva Sanremo – il sabato e la domenica – su Rai Radio 2 e del ruolo della radio nell’emergenza Covid-19 ma anche in questa fase di ripartenza. La radio ha avuto un ruolo molto importante in questo difficile periodo, per la compagnia e l’intrattenimento delle persone a casa: le voci entrano nel quotidiano e diventano parte integrante degli affetti. Qual è la tua emozione in radio?
Pino Strabioli: Non avevo mai fatto radio: a febbraio scorso per celebrare la 70ma edizione del Festival di Sanremo, mi è stato proposto questo programma a Rai Radio 2 e mi sono completamente innamorato del mezzo. Ogni sabato e domenica dalle 11.00 alle 12.00, tra musica, aneddoti e brevi narrazioni entro nelle case di chi ci sceglie. Forse la radio in questo momento ha assunto ancor più senso, molte persone ci scrivono in diretta per ringraziarci della compagnia, del ricordo che hanno ritrovato ascoltando un brano; commentano il libro che abbiamo consigliato, i messaggi più belli e commoventi arrivano dagli ascoltatori più anziani che non avendo dimestichezza con i vari Social, trovano in noi un interlocutore. Quando qualcuno ti ringrazia per il tuo lavoro, è come ricevere un premio.
Veronica Rega – Proprio in radio ci siamo incontrate e ci incontreremo ancora. Se ti proponessero un programma radiofonico, quale taglio daresti e di cosa vorresti parlare in diretta ai tuoi ascoltatori? Per finire, una domanda sui talent. Tornano i Reality (Temptation Island, Grande Fratello, Uomini e Donne, L’Isola dei Famosi invece non ha ancora data certa): in base alla tua esperienza e carriera dato che hai partecipato al Grande Fratello 5, cosa cambierà nella gestione di questi programmi con le nuove normative?
Veronica: mi piacerebbe moltissimo un’esperienza radiofonica, se potessi sceglierei un programma di scherzi! Per strappare un sorriso in una giornata difficile di chi ascolta. Ho partecipato nel 2013 con Enzo Salvi a un programma per Italia1 “Salvi chi può” che andava in onda tutti i giorni, realizzando decine e decine di candid camera. E non mi sono mai divertita tanto! Enzo Salvi ed io ne abbiamo combinate di tutti i colori. In radio vorrei fare degli scherzi telefonici con la complicità di qualche amico o parente della “vittima” (per conoscerne i punti deboli). Le persone potrebbero chiamare e commissionarmi lo scherzo perfetto per la loro vittima prescelta! Se mi chiedessero una rubrica di attualità sceglierei di parlare di Verità e Varietà, nel senso di Diversità. Perché è nella diversità la nostra unicità. Se perdiamo quella, perdiamo l’identità. Tutta la nostra bellezza sta nei dettagli che ci rendono diversi gli uni dagli altri. Ecco…e vorrei ricordarlo a tutti quelli che per colpa di qualcosa o qualcuno, rischiano di dimenticarlo. Mi piacerebbe ascoltare le storie della gente, trarre spunto da una frase o citazione e vedere, osservare, la gente che cosa racconta. Attraverso una segreteria telefonica, magari, perché è più facile. Si potrebbe annunciare l’argomento qualche ora prima e poi andare in onda di notte! Ascoltare i messaggi registrati, commentarli e chiacchierare in diretta con chi ha voglia di intervenire al telefono. Una sorta di psicoterapia di gruppo, di notte, al telefono e in diretta radiofonica (tutto questo, “colpa” dei miei studi in psicologia). Per quanto riguarda, invece, i reality, l’unica cosa che cambierà – a mio avviso – sarà il fatto che i concorrenti verranno messi in quarantena quindici giorni prima dell’inizio del programma e verranno fatti loro i controlli medici appropriati.
(foto di Veronica Rega scattata da Claudio Martone)
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