Home Cronaca Giacomoni: “Il Nomentana Hospital diventi zona rossa. Si rischia la Codogno del Lazio”

Giacomoni: “Il Nomentana Hospital diventi zona rossa. Si rischia la Codogno del Lazio”

Giacomoni: “Il Nomentana Hospital diventi zona rossa. Si rischia la Codogno del Lazio”

Il caso Nomentana Hospital finisce in parlamento: il deputato Sestino Giacomoni chiede che la clinica di Fonte Nuova diventi una zona rossa. Vuol dire divieto di entrare e di uscire dalla struttura, tamponi a tappeto su tutti i pazienti e gli operatori. “Si tratta di una bomba sanitaria che rischia di esplodere alle porte di Roma” dice l’azzurro che della questione ha investito il premier Giuseppe Conte e il ministro Roberto Speranza con una interrogazione. Insomma il vortice di polemiche e l’allarme non si placano dopo che al Nomentana Hospital sono stati trasportati altri 50 pazienti positivi al Covid-19 dalla casa di riposo di Nerola, oltre i 22 già contagiati nella sede. 

Struttura inadeguata, hanno detto subito con preoccupazione i sindacati e il deputato parte da qui. “Il Nomentana Hospital in realtà è una residenza per anziani e non ci sono le condizioni, né le professionalità o le strutture per ospitare questo tipo di pazienti – spiega Giacomoni –. Il Presidente della struttura e i sindacati hanno già segnalato alla Regione Lazio e alla Asl 5 la carenza di personale specializzato, di dispositivi di protezione e il mancato rispetto del rapporto tra personale e pazienti Covid-positivi indicato dagli standard minimi, ma la Regione ancora non interviene”. Così se ne deve occupare il Governo, chiarendo gli interventi necessari per dare risposte subito senza perdere altro tempo. “Il persistere di questa situazione rischia di far esplodere una bomba sanitaria e sociale alle porte di Roma – continua il parlamentare di Forza Italia –. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, al presidente della Regione e al Ministro della Sanità di intervenire subito per dichiarare la struttura zona rossa, isolandola ed effettuando tamponi a tutti: agli altri 400 pazienti non Covid e ai 500 operatori sanitari, per evitare che uscendo da lì e tornando nelle loro zone di residenza diffondano il virus nei comuni limitrofi della provincia di Roma e nella capitale stessa. L’errore di chi ha concentrato pazienti Covid in una struttura non predisposta a riceverli rischia di trasformare Fonte Nuova nella Codogno del Lazio”. gp

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