Il Decreto Legge “Cura Italia” è appena arrivato a dama e le tasse continuano a finire nelle cassette delle lettere seppur con qualche indulgenza in più vista l’emergenza Coronavirus. Ad alzare il vento – mai sopito – della polemica sono i cittadini del Comune di Tivoli che hanno avuto modo di vedere la lettera con cui il primo cittadino, Giuseppe Proietti, ha spiegato l’arrivo a casa degli acconti relativi alle bollette Tari (ad onor del vero imbustate già da gennaio quando l’sos c’era ma con moderazione) la tassa sull’immondizia per capirci, dell’anno 2020. Quattro sono le rate: 21 marzo, 20 aprile, 30 giugno e 31 agosto o unica rata giugno, e vista l’imminenza della prima è lo stesso Proietti a precisare che le “scadenze sopra indicate non sono perentorie e, di conseguenza, non saranno applicate sanzioni e/o interessi a eventuali ritardi”. Insomma c’è la data ma senza ansia. Una postilla che a più di qualcuno non è bastata, vista anche la difficoltà oggettiva di molti contribuenti, oggi senza lavoro e prospettive sicure, ad adempiere a tutte le scadenze che prima o poi arriveranno. In realtà in questi giorni in rete è stata lanciata una petizione per chiedere di valutare anche la possibilità di far slittare tutto al 31 dicembre, promossa da Coopfidi e CNA Roma, che oggi dunque ha vinto la sua battaglia ma solo a metà. alc
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