Home Cronaca Coronavirus, Sangiorgi: “Situazione lavoratori spettacolo drammatica”

Coronavirus, Sangiorgi: “Situazione lavoratori spettacolo drammatica”

Coronavirus, Sangiorgi: “Situazione lavoratori spettacolo drammatica”

Intervista a Giordano Sangiorgi, Patron del MEI-Meeting delle Etichette Indipendenti, intervenuto in diretta a Radio Italia Anni 60 Roma, 100.5 FM, durante la trasmissione Breakfast in Italia, condotta da Vanni Maddalon, Alessandra Paparelli e Maurizio Guccini. Giordano Sangiorgi è una personalità di spicco nel panorama della nuova musica italiana. Promoter musicale e culturale, ideatore e organizzatore del MEI, la piu’ nota manifestazione delle produzioni indie in Italia, promossa da AudioCoop; ha creato inoltre Supersound, la vetrina della nuova musica giovanile emergente italiana attraverso i festival di musica dal vivo. E’ Presidente di AudioCoop, il coordinamento delle piccole etichette discografiche indipendenti di area pop-rock italiane. Già coordinatore del Tavolo della Musica, interlocutore del Governo e del Parlamento per la Legge sulla Musica è anche portavoce della Rete dei Festival per emergenti. Gli Stati generali, portavoce dunque proprio il Patron Sangiorgi, coordinamento musicale delle piccole imprese, operatori, artisti del settore indipendente ed emergente, costituito da oltre trenta associazioni e la partecipazione di oltre 600 operatori di settore con oltre 30mila addetti coinvolti. 

Giordano, alla luce delle nuove norme restrittive del decreto Conte, causa Covid-19, l’Italia è ufficialmente tutta zona “protetta”, zona rossa.  La situazione è molto delicata e grave, parliamo di salute pubblica. Vogliamo parlare con te, di una categoria precisa di lavoratori: quella dello spettacolo.  La situazione attuale relativa al settore intrattenimento e spettacolo, ai lavoratori stessi e all’indotto, in base al decreto restrittivo del Governo manca ancora di sostengo ai lavoratori dipendenti e autonomi.  Saranno previsti ammortizzatori sociali anche per i lavoratori dello spettacolo? Nel decreto governativo il termine “spettacolo” non appare ancora. 

“Al momento ancora no, anche se ci sono impegni precisi del Governo per un sostegno diretto da parte degli iscritti all’Enpals attraverso l’Inps, ai lavoratori dello spettacolo che hanno perso moltissime serate e inoltre l’apertura della cassa integrazione in deroga a tutte le aziende”.

Parliamo di numeri e dati: la drammatica situazione nel settore dello spettacolo nei dati Siae, evidenziati da Siae stessa, ci danno alcune stime preoccupanti. Queste prime stime Siae, causa effetti Coronavirus, sull’industria dell’intrattenimento e dello spettacolo nazionale, in base al lunghissimo elenco di concerti rinviati, live sospesi o annullati, sono drammatici e non rassicuranti per il prossimo futuro. Cosa serve ora alle imprese? Facciamo il punto. 

“Il punto è drammatico. Per quel che mi riguarda, la musica è al collasso e ricevo ogni giorno decine di telefonate, messaggi, mail di aziende piccole e piccolissime, di partite IVA free lance, ancora più deboli e fragili economicamente che già senza due mesi di attività, rischiano la chiusura e il fallimento. Serve per le imprese un immediato sostegno cash per sostenerle, se si vuole davvero sostenere il Made in Italy musicale”

Annullati più di 75mila eventi tra artistici e musicali.  Tante le perdite al botteghino per gli incassi degli eventi di spettacolo, visto i concerti annullati, teatri chiusi e prime cinematografiche annullate e rinviate. Occorre rimettere mano al decreto anche in tal senso, secondo il tuo parere? Cosa chiedete al Governo? 

 “Queste le richieste, settore filiera creativa musicale emergente: richieste con aziende che stanno rischiando la chiusura. Contributo diretto Enpals Inps e chi ha agibilItà Enpals,  di 500 euro a testa per tutti i lavoratori per ogni mese,  anche ai cococo. Puntare immediatamente anche a dare di più ai più piccoli che rischiano di perdere il lavoro e meno ai grandi che rischiano solo un calo di fatturato (artisti, musicisti, dj , vocalist, etc.).  Inoltre, Cassa Integrazione in deroga a tutte le aziende del settore da un dipendente  in su; sostegno immediato a tutte le piccole imprese, cooperative e associazioni con partita IVA del settore musica (club, booking, società, agenzie, promoter, festival, contest, coop, editori/produttori, uffici stampa, social manager, videomaker, tecnici, rider e roadies, sicurezza) ,  sotto i 500 mila euro di fatturato e sopra i 50 mila euro di fatturato annuo, con un contributo dai 5 mila euro al mese a fondo perduto a scalare per quelli più piccoli, più dai 2500 euro al mese per le partite IVA e prestiti professionali e free lance a scalare in giù. Sgravi fiscali e diminuzione, e posticipazione imposte al settore con deroga per stato di crisi; e ancora,  chiedere all’Europa di portare l’IVA al 4% per la musica tutta, in Italia”. Ancora non basta, continua Sangiorgi: “Sostegno immediato da parte di Mibact e tutti i Ministeri e agenzie ministeriali dei progetti presentati per il 2020 a sostegno del settore musica con  l’invito a Siae e Nuovo IMAIE (Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori) a fare altrettanto, finanziando subito per il 2020 tutti quelli che hanno presentato progetti e tutti quelli ritenuti idonei per dare respiro immediato al settore invece di tenere fermi tali fondi e dare quindi speranza a chi è fermo ora”. 

Bandi pubblici e sostegno generale.

“Invitare” – continua il Patron del MEI – “gli stessi a dare il via a tutti i  bandi per il 2020 dopo i sostegni per altri progetti da sostenere, in modo semplice, ed invitare in tal senso anche le Regioni e gli Enti Locali. Attivare bandi come Sillumina – Per chi Crea – Siae – solo ed esclusivamente in questa fase di crisi per la musica attuale popolare contemporanea principalmente, che non ha altri sostegni, con particolare attenzione alle Startup e ai giovani Made in Italy , relativamente anche al cinema, aprendo inoltre a festival e clip.  

Sostegno straordinario alla musica italiana all’estero, facciamo il punto.

Tante e doverose sono le richieste.  Così ancora Sangiorgi “sostegno straordinario alla musica italiana all’estero con un Fondo per l’ICE insieme alle associazioni del settore. Occorre facilitare il recepimento fondi Fus per chi li ha avuti. Utilizzare inoltre una quota fondi “diritti d’autore ed editore” 10%  e una quota fondi diritti copia privata e connessi 10% per sostenere bandi e progetti speciali e tutto quanto necessario per il settore, con particolare attenzione per autori, editori, produttori, artisti, musicisti e tutta la filiera creativa musicale facente parte della fascia più debole a rischio chiusura e disoccupazione, mentre altri magari rischiano solo un lieve calo percentuale di introiti personali o fatturato”

Parliamo del servizio pubblico, della RAI.

“La Rai come servizio pubblico e i media privati della radio e tv,  diano il massimo spazio a musica, spettacolo, arte e cultura, con particolare attenzione ai giovani artisti emergenti per dare loro quella visibilità persa a causa di tutte le attività  annullate per l’emergenza Coronavirus  e diano loro una mano in termini di introiti e diritti valorizzando maggiormente chi introita meno e quindi è ad alto rischio chiusura. A tale proposito, occorre utilizzare in particolare le piattaforme web per la diffusione di tutta la nuova musica italiana e di tutti i festival ad esso legati per le nuove generazioni”. E ancora: “Allargare per la musica la Tax Credit su opere musicali, Art Bonus su clip e festival, tutte le associazioni e al settore, attivare App Cultura su acquisto musica e riattivazione Bonus Stradivari per acquisto strumenti musicali e corsi di musica,  con maggiori fondi e platea più ampia”.

Gli interventi Istituzionali, dal Governo alle Regioni.

“Secondo il mio parere e le richieste che portiamo, occorre attivare costantemente il Tavolo Nazionale al Mibact sullo Spettacolo dal vivo (live) con tavoli di lavoro specifici su Musica e Piccole Aziende; inoltre, attivare e fare attivare attraverso l’ANCI  dei Tavoli Regionali e Comunali sulle stesse problematiche per interventi a livello locale (bandi, sostegni etxtra, spazi gratuiti) anche per favorire il maggiore monitoraggio possibile di tutti gli introiti e degli incassi persi, utilizzando per questo anche le piccole associazioni pdel settore di produttori: festival, artisti, promoter, in grado di segnalare ogni evento difficile: captare per i grandi player in modo da poter avere tutti i rimborsi dovuti per  colmare le gravi perdite avute”.

La grande ricchezza musicale italiana, patrimonio inestimabile.

“Chiediamo l’Inserimento della musica rock e pop nel FUS così da poterlo inserire nelle rendicontazioni dei Teatri. Inserire pop e rock nei circuiti teatrali regionali in modo ufficiale come mission.  Partecipare e fare partecipare insieme, ai grandi bandi europei per la musica italiana”.

Sostegno alle imprese, alle fiere cancellate.

“Occorre dare un bonus per la perdita-investimento e perdita-affari, per la cancellazione di due fiere molto importanti: il MIR di Rimini e il Musikmesse di Francoforte con grave danno per gli investimenti, centinaia di migliaia di euro e di giro d’affari di milioni di euro” E ancora “Si calcoli per il settore live mancato, un introito di circa 12-15 milioni di euro settimanali, di questi il 30%, 4,5 milioni circa, vengono fatturati dal settore delle piccole realtà che non recupereranno mai più”

Parliamo del recupero fondi.

“E’ necessario utilizzare i fondi della web tax, provenienti dai grandi monopolisti delle piattaforme mondiali che fanno gran parte del fatturato grazie alla diffusione di musica, cinema e video,  fatturando nei paesi esteri e pagando pochissimo le royalties agli artisti e a volte evadendo anche il diritto d’autore, con provvedimento immediato”  E ancora “Utilizzare i fondi dell’equo compenso portandoli dal 4 al 12% in questa fase di crisi con provvedimento immediato”

Diamo qualche cifra relativa ai singoli settori in perdita, per i concerti, le proiezioni cinematografiche, gli spettacoli teatrali, le attività di ballo e le mostre d’arte. 

“Per quanto ci concerne, le perdite tra concerti e musica da ballo, si aggirano per i primi sette giorni di annullamenti sui 6 milioni di euro: sono questi i soldi cash – come intervento immediato – che servono al settore perché sono incassi che non torneranno mai più. Naturalmente intervenendo in tutti i settori e arrivando anche a sostenere anche gli eventi più piccoli, attraverso un monitoraggio puntuale e preciso, fino al più piccolo evento che solo noi – come rappresentanti dei piccoli e delle Start Up di tutta la filiera creativa musicale emergente – possiamo fare”. 

Alessandra Paparelli 

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