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Fonte Nuova, guerra in Consiglio sull’intitolazione di una strada

Fonte Nuova, guerra in Consiglio sull’intitolazione di una strada

È guerra in consiglio a Fonte Nuova per l’intitolazione della strada di collegamento tra via I Maggio e via Fonte S. Margherita. I consiglieri di Vita Nuova, sostenuti anche dagli altri esponenti di opposizione, hanno attaccato duramente il presidente della Commissione Lavori Pubblici Giacomo Prosperi e hanno chiesto con una mozione la sospensione del procedimento. La maggioranza ha respinto il documento.

La via della discordia

Tutto parte il 13 novembre 2017, quando un cittadino fa pervenire al Comune una prima richiesta di intitolazione di quella via in seguito a una sua cessione di una porzione di terreno, utile alla costituzione della strada oggetto della disputa. Il Comune non risponde per più di due anni e si occupa della questione solo alla fine del 2019 dopo aver ricevuto, il 3 dicembre, una nuova richiesta di intitolazione. Ma da un altro soggetto, che a sua volta aveva ceduto un pezzo di terreno più sostanzioso per favorire la realizzazione di questo collegamento. La seduta del 5 dicembre della Commissione Lavori Pubblici avvia l’iter per stabilire l’intestazione di questa via al secondo richiedente due giorni dopo la richiesta formale.  

In consiglio

Gli esponenti di Vita Nuova nel corso della seduta del consiglio hanno puntato il dito contro la tempistica e la metodologia che hanno contraddistinto la scelta della Commissione Lavori Pubblici.  
“Questa commissione è stata convocata nottetempo? – ha attaccato Graziano Di Buò, capogruppo di Vita Nuova –. Nel caso del primo cittadino non si è avuta alcuna risposta in due anni, per il secondo richiedente in due giorni una commissione era già pronta a licenziare questa proposta”. Nel batti e ribatti il consigliere di minoranza ha formulato anche un’accusa molto pesante nei confronti dei colleghi presenti in commissione: “A me questa sembra una marchetta. Le marchette non si fanno, si rispetta l’identità delle persone che appartengono a questa comunità”.  Il presidente della Commissione Lavori Pubblici ha difeso con un suo intervento quella scelta, spiegando quale sia stato il parametro per giungere a quel tipo di conclusione: “Il criterio che ci ha spinti a propendere per il secondo richiedente riguarda l’entità della donazione – ha spiegato Giacomo Prosperi –. Entrambi hanno ceduto una porzione di terreno: il primo richiedente 100 mq, il secondo 1000 mq. A nostro avviso questo era l’unico elemento che avevamo per operare una scelta”. 
Tuttavia, sempre dai banchi di Vita Nuova, Daniele Mazzoni ha fatto notare come non vi sia alcuna traccia di una discussione nel merito all’interno del verbale della seduta di commissione del 5 dicembre. 
In conclusione, la maggioranza ha respinto in modo compatto la mozione presentata da Vita Nuova per sospendere il procedimento.

Emanuele Del Baglivo

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