Un venerdì di fuoco per la politica a Guidonia Montecelio, per lo scossone del passaggio di Claudio Zarro che va all’opposizione in rottura con il sindaco Michel Barbet e l’amministrazione cinque stelle. Dal lungo post che il consigliere ha scritto su facebook, poco dopo aver protocollato l’addio al gruppo cinque stelle, viene fuori un attacco pesante a Barbet e al ristretto gruppo di persone, la maggior parte non elette (precisa Zarro) che tengono in mano le redini del Comune. Un’amministrazione che – denuncia Zarro – non è stata capace di fornire risposte ai cittadini, aggravando i problemi. L’affondo di Zarro è su due piani. Il primo politico, accusa la maggioranza e il cerchio magico di Barbet di aver tradito – di fatto – la vocazione del movimento cinque stelle, che ha smesso di essere fucina di cambiamenti ideali, venendo meno ai propri impegni, etici prima ancora che concreti. Non c’è trasparenza, dice Zarro senza timori, scattando la fotografia di un sindaco sempre più chiuso nelle proprie sicurezze. L’immagine che racconta, dà l’idea. Nelle riunioni di maggioranza, di fronte alle questioni poste, il sindaco sta lì senza nemmeno alzare gli occhi dal cellulare. Questo poi si traduce in una gestione amministrativa bocciata da Zarro su tutti i fronti. Ecco come la sintetizza: “Mancanza di condivisione di scelte per la città, inopportuni personalismi e la totale assenza di ruoli e il rispetto degli stessi”. Le decisioni sono nelle mani di dei favoriti intorno al sindaco, “poche persone, tra l’altro non sempre elette dai cittadini, incidono sulle scelte e sulle linee politiche di questa maggioranza”. E così il Comune arranca, “gli uffici non ricevono” e denuncia Zarro, “la burocrazia è aumentata”. Una Giunta “che ha visto 8 assessori cambiati in due anni e mezzo”, così il consigliere si chiede, “con che faccia andare in giro?”.
La decisione di Zarro ha generato un putiferio in maggioranza dove nessuno – pare di capire – era al corrente del passo. L’unico ad esternare per ora è il cinque stelle Claudio Caruso, schierato da mesi contro i dissidenti, che bolla Zarro come un “democristiano” uscito di scena prima di essere “cacciato”. Tant’è che il consigliere dalla prossima assise prenderà posto accanto alla capogruppo di FdI Giovanna Ammaturo, esibendo una immaginaria targhetta da gruppo misto. Ma per Barbet potrebbe essere solo l’inizio di una frana, visto il fronte della fibrillazione sempre più esteso. Loredana Terzulli sarebbe pronta infatti allo stesso passo, e c’è l’incognita del presidente Angelo Mortellaro e della consigliera Laura Santoni, sul piede di guerra da mesi. Numeri buoni per andare a casa.
Gea Petrini
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