C’è già chi immagina Matteo Salvini a Guidonia Montecelio per chiudere la campagna elettorale della Lega. Salvini nel centro, su un palco illuminato nella ormai ex pinetina, a sinistra Alessandro Messa e Arianna Cacioni (chissà), a destra Laura Cartaginese con Andrea Mazza. Uno scenario che potrebbe far impallidire molti, soprattutto dalle parti del Carroccio (si chiama ancora così?), visti i rapporti, le tensioni, i colpi di scena che destabilizzano scenari. Andando nel dettaglio, non c’è alcun dubbio che dalle parti di Guidonia e Tivoli, la notizia politica di questi giorni sia il passaggio della consigliera regionale Laura Cartaginese da Forza Italia alla Lega. L’ufficialità non c’è, questione di poco, a metà settimana potrebbe esserci la conferenza stampa, ma la Cartaginese si è vista con il leader nazionale, e la stretta di mano c’è stata. Dopo mesi di indiscrezioni sul corteggiamento furioso dei renziani, era la terza mancante per costituire il gruppo in regione Lazio, alla fine la Cartaginese seppur con il rammarico di abbandonare il partito berlusconiano nel quale è stata dal giorno in cui è stato fondato, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo restando nel centrodestra. Bene. E che ripercussioni. Intanto da Tivoli a Guidonia, la novità ha generato una certa attenzione, per usare un eufemismo. A Tivoli, ci sono due pezzi forti del partito, l’ex candidato sindaco Vincenzo Tropiano e Andrea Napoleoni, siedono all’opposizione, mentre la Cartaginese ha sostenuto Proietti con una civica, contando oggi anche su un assessore di riferimento. Se dal punto di vista amministrativo non ci saranno scossoni, considerando che il cartello civico proiettiano andava già da sinistra a destra, certo è che per le future decisioni della Lega, la voce della consigliera regionale in carica conterà eccome. Pochi chilometri più giù, nella terza città del Lazio, l’aria se possibile diventa ancora più frizzante. Intanto l’uscita della Cartaginese da Forza Italia, a Guidonia, finisce di consegnare il partito nelle mani di Maurizio Massini, Stefano Sassano (stessa area teoricamente) più Augusto Cacciamani. Erano già maggioranza qualificata di una stanza angusta destinata a essere fanalino di coda della nuova coalizione di destra-centro come l’ha ribattezzata Alessandro Messa. Già, perché con la Cartaginese se ne va un altro pezzo di Forza Italia. Dicono i bene informati infatti che sia pronto a seguirla nella Lega, l’ex consigliere Andrea Mazza. Uscito di scena dalla politica due anni fa, per due volte in maggioranza con Rubeis, 782 voti presi nel 2014, Mazza si è fatto da parte alle ultime elezioni che hanno portato alla vittoria dei cinque stelle, perché indagato insieme ad altri in un filone della maxi inchiesta della procura Tivoli che aveva portato a quindici arresti e al franare di un sistema politico sotto i colpi degli scandali. Mazza era finito nelle indagini per la guerra del cimitero (lo scontro tra l’imprenditore Morasca e l’allora funzionario del cimitero Salvatore Mazza), indagini che si sono chiuse con una richiesta di archiviazione da parte della procura per tutti i soggetti coinvolti. Insomma, nessun riscontro del reato ipotizzato, una notizia che giunge a fine anno e nel momento giusto per Mazza, vista la nuova fase che si apre con il passaggio alla Lega. “Il tempo è galantuomo”, sono le quattro parole che l’ex consigliere ha scritto sul suo profilo facebook, mentre si prepara a ritornare sulle scene della politica locale. Un trasloco stimolato da due fattori. Il passaggio della Cartaginese, certo, che è sua referente da anni, e anche il totale distacco dalle vicende forziste tanto più da quando a Guidonia il simbolo è andato nelle mani di Massini e Sassano. Ma se c’è chi lo saluta (senza lacrime), ci sono altri che lo aspettano. L’arrivo di Mazza nella Lega a Guidonia rompe il dualismo Messa – Cacioni. Il segretario del partito e l’unica consigliera comunale non si parlano. Il coordinatore con aplomb, in una recente intervista video, ha parlato di strade parallele ma con un unico obiettivo, fatto sta che sono ai ferri corti. Messa ha il ruolo e i voti, la Cacioni lo scranno in consiglio ottenuto perché è stata candidata sindaco nel 2016 con Forza Italia più FdI. Insomma, si deve ancora confrontare con le preferenze, piano sul quale Messa fa la parte del leone. L’arrivo di Mazza nel partito sarebbe di sicuro di peso e andrebbe a creare un nuovo equilibrio interno. Quale? La sfera di cristallo non è attiva ma considerando gli storici ottimi rapporti tra i Mazza e i Messa, sembra scontato. Il fattore Cartaginese sarà stato considerato da Messa anche se, dicono i rumors, il problema è tutto per Arianna Cacioni. Tra le due non corre buon sangue, per usare un eufemismo, dalla campagna elettorale del 2017 a Guidonia, quella post disastro del centrodestra, quando la Cacioni fu appunto candidata sindaco. Forza Italia era allo stremo, e la Cartaginese si rimboccò le maniche organizzando la lista. Ma riportano le indiscrezioni dell’epoca che tra Cacioni e Cartaginese ci furono liti e scontri ai massimi livelli. Poi la Cacioni è andata prima a Fdi, e infine alla Lega. Insomma lontane dagli occhi e lontane dal cuore. Così il passaggio oggi della Cartaginese che diventa la consigliera regionale della Lega di questa area, è un colpo per la Cacioni, considerando anche le prospettive. Esternazioni la consigliera comunale non ne ha fatte, ha pubblicato solo un post su facebook, con la foto della figlia di Fantozzi, Mariangela, e sopra la scritta, “della serie lei è più bella che intelligente”. Qualche commentatore malizioso sotto al post e anche in altri spazi di facebook, ha lasciato intendere che la Cacioni si riferisse alla Cartaginese, ma sarà sicuramente una tirata di cattiveria degli utenti, pare impossibile infatti che una eletta della terza città del Lazio scada a certi livelli riferendosi tra l’altro a un’altra donna. Certo è che il 2020 in casa leghista a Guidonia sarà da non perdere, anche perché resta un’incognita che si chiama Eligio Rubeis.
[parentesi quadra] è a cura di Gea Petrini
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