La sfida nella sfida nella prima tornata elettorale tiburtina, che domenica 9 giugno vedrà consumarsi il girone di ritorno, è stata senza dubbio quella tutta interna al centrodestra. Come è noto la questione del mancato accordo tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Vincenzo Tropiano ha tenuto banco, un contenzioso che alla fine ha portato il centrodestra a separare le proprie strade, con risultati ancora oggi sotto la lente di ingrandimento. Il divorzio, dati alla mano, ha visto i dissidenti, che hanno mal digerito la scelta del candidato a sindaco, prendere baracca e burattini, lasciando l’arca e le sicurezze legate ai simboli di partito per entrare nel mare delle liste civiche dove hanno ottenuto un consenso che li porterebbe ad entrare in aula. Per Altra Italia a garantire la posizione dovrebbe essere Domenico Cecchetti, professione consulente del lavoro, con 333 preferenze in cassaforte e quel 3% portato a casa che blinda sedia e ruolo in caso la spunti Proietti. Meno bene è andata alla competitor collocata in casa Tropiano, Tivoli sei tu. Il gruppo, arrivato in terra tiburtina direttamente dalla Capitale per Tropiano, ha mutuato i colori azzurri e il tricolore d’ordinanza ma non le schede nell’urna, fermandosi alle 95 preferenze di Manrico Berti, lista all’1,54%, che comunque farebbe il suo ingresso da eletto in aula in caso di vittoria del gruppo guidato dal Carroccio. Alla prossima settimana per il fischio finale. alc
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