Home Cronaca A Tivoli il libro di Gianni Andrei tributo “alla mia gente superba e generosa”

A Tivoli il libro di Gianni Andrei tributo “alla mia gente superba e generosa”

A Tivoli il libro di Gianni Andrei tributo “alla mia gente superba e generosa”

“Un tributo alla mia gente, superba e generosa”, questo il nuovo libro di Gianni Andrei, A Tivoli cresce l’acanto con l’Appendice Icone de Tivuli de ‘na vota, che verrà presentato mercoledì 8 maggio alle ore 17 e 30 nell’Aula Magna del Convitto Nazionale A. di Savoia.

Per l’occasione, curata da Franco Sciarretta, Rina Giacobbe e il Gruppo Dialettale Luig interpreteranno alcuni brani del volume dedicato all’amata Tivoli, città natale dell’autore. 

“Tra i patrimoni celebri di Tivoli spicca senz’altro il paesaggio, con le sue acque, le rupi, gli ulivi e le piante. E con i suoi incantevoli tramonti che hanno affascinato artisti e poeti dell’antichità sino ai viaggiatori del Grand Tour. Un patrimonio intatto ancor oggi – commenta l’autore del libro Gianni Andrei –  E poi il suo dialetto e le sue antiche preziose tradizioni, che occorre rilanciare non certo innovandole. Tutto a fare da cornice ai celebrati ed immortali tesori artistici, archeologici e monumentali, attorno a cui la città da sempre si stringe custodendoli orgogliosamente. Sdebitarsi di essere nato e vivere qui, nella bellezza, è uno degli impegni che mi anima, operando secondo le mie capacità e peculiarità, innanzitutto contribuendo a tenere viva la memoria e ad onorare degnamente i personaggi che hanno scritto la sua storia e l’hanno resa famosa nel mondo con la loro testimonianza artistica, scientifica, letteraria, culturale. Questo volume rappresenta un tributo a Tivoli e alla mia gente, con alcune suggestioni, liriche, immagini e rimembranze della sua famiglia e della sua vita, giovanile e imbiancata. Termina con un singolare omaggio al dialetto, frutto di un lavoro concepito a quattro mani, più di cinquant’anni fa, e ritrovato dopo tanti anni intatto nei colori e nella tipica ilarità di antichi personaggi”.

Virginia Gigliotti

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