L’incontro organizzato dalle amministrazioni di Mentana e Fonte Nuova doveva essere un’occasione per confrontarsi con i genitori dei ragazzi esclusi dalle iscrizioni al Liceo Catullo di Monterotondo e con le istituzioni di riferimento, ma ieri pomeriggio i rappresentanti del comune eretino, la preside del liceo, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Città Metropolitana non si sono presentati alla Galleria Borghese di Mentana. La risposta della cittadinanza in ogni caso non è mancata, molti genitori hanno partecipato all’assemblea per comprendere meglio le possibili soluzioni proposte dai due comuni relative allo scandalo iscrizioni che ha tenuto banco nelle ultime settimane.
La delusione di Benedetti e Tola
“Il comune di Monterotondo mi ha detto che non riteneva opportuno partecipare pubblicamente, si è reso disponibile solo per un incontro privato. Registriamo questa cosa anche se non ci piace”. Marco Benedetti dà il via in questo modo al confronto, senza nascondere un pizzico di delusione anche per l’assenza della preside del Liceo Catullo: “Ci ha detto da subito che non avrebbe partecipato perché non voleva finire sul banco degli imputati, anche se questa non era la nostra intenzione – continua il sindaco di Mentana –. L’assenza di oggi a mio avviso è pesante e a questo punto inizio a vederci anche un po’ di malafede”. Anche Manuel Tola, assessore alle Politiche sociali del comune di Fonte Nuova, chiama in causa gli assenti ingiustificati, ma riporta anche una storia a lieto fine: “Ho parlato con il preside dell’Istituto Frammartino di Monterotondo, il quale ha accettato l’iscrizione del ragazzo disabile respinto dal Catullo, sarà inserito in una classe della succursale di Fonte Nuova. Non si tratta dello stesso indirizzo, ma almeno in questo caso il problema è stato risolto”.
Ipotesi doppi turni
L’ipotesi più accreditata per cercare di risolvere temporaneamente la situazione è quella del ricorso ai doppi turni, dato che ormai è molto complicato ottenere le autorizzazioni necessarie per attivare una succursale o una sede distaccata per il prossimo anno scolastico: “L’unico modo per risolvere la situazione per settembre sarebbe quello di andare a parlare con la dirigenza e vedere se c’è la possibilità di evitare a questi ragazzi di andare a Roma, facendo i doppi turni”, questa è l’indicazione di Sestino Giacomoni, deputato FI che si era impegnato sul tema con un’interrogazione al ministro Bussetti. Una sede distaccata potrebbe essere implementata solo a partire dall’anno scolastico 2020-21, dato che la procedura ha bisogno di particolari tempi tecnici.
La questione potrebbe riservare ulteriori strascichi, anche a seguito di una denuncia di uno dei genitori dei ragazzi esclusi, chein un suo intervento ha lamentato alcune mancanze della scuola in merito ai criteri di trasparenza relativi al procedimento attraverso il quale sono stati assegnati al Catullo gli ultimi posti disponibili. In sostanza, sembrerebbe che il liceo non abbia prodotto alcuna documentazione inerente alle graduatorie e al sorteggio degli studenti con pari punteggio.
Francesco Petrocchi, consigliere di opposizione della Lega, il primo a denunciare lo scandalo e a formulare ipotesi, questa mattina si è offerto di rappresentare le famiglie danneggiate in qualità di avvocato: “Da parte mia ritengo che si debba, come si suol dire, “tagliare la testa al toro” e poiché si tratta di violazione di diritti costituzionalmente garantiti, mi metto a disposizione delle famiglie pro bono come avvocato, per intraprendere azioni legali nei confronti della scuola e per chiedere dinanzi al TAR l’annullamento del regolamento discriminatorio fin da subito”.
Emanuele Del Baglivo
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