Via libera alle modifiche dell’atto aziendale della Asl Roma 5 da parte della conferenza dei sindaci che si è riunita venerdì. L’illustrazione del documento è stata trattata dalla Direzione Strategica della Asl, presenti quindi il Commissario Straordinario Giuseppe Quintavalle, il Direttore Amministrativo Marilù Saletta ed Direttore Sanitario Luciano Cifaldi. Ampia la discussione in una riunione terminata dopo più di quattro ore di confronto da parte dei rappresentanti degli enti circa i bisogni dei territori in una ottica fattiva di collaborazione.
Il consigliere Fabio Attilia, su delega del sindaco Proietti, ha rappresentato la città di Tivoli al fianco dei sindaci di Guidonia, Monterotondo, Subiaco, Colleferro ed il delegato di Palestrina. Ora sarà la Regione Lazio a doversi far carico della definitiva approvazione e dare seguito agli intendimenti di ristrutturazione organizzativa sul nostro territorio, cominciando dall’implementazione dei posti letto, ben al di sotto dei parametri indicati dalla Regione stessa.
“Ringrazio la Direzione Strategica per come questo atto dovuto si sia tramutato in un confronto sereno e propositivo e come Quintavalle sia stato attento nel recepire le istanze provenienti dai territori che per conformazione e per necessità risultano altamente eterogenei – ha commentato Attilia – molte le novità presenti, la più sostanziale delle quali risulta l’individuazione di due Poli Ospedalieri distinti, Tivoli-Subiaco-Monterotondo e Colleferro-Palestrina, ai quali verrà affidata una direzione sanitaria autonoma ma in grado di poter dialogare con gli altri presidi, al fine di creare una reale rete socio-sanitaria che ponga una maggiore attenzione alle esigenze dei singoli territori mantenendo una visone di insieme sulla intera ASL al fine di corrispondere alle esigenze della popolazione. Fondamentale sarà inoltre il ruolo dei Distretti e la rete territoriale, nonché le preannunciate implementazioni dal punto di vista delle strutture e della tecnologia a disposizione degli operatori. Atavica la carenza di personale (medico, infermieristico e figure tecniche) che si sta cercando di ovviare attraverso lo sblocco delle assunzioni precedentemente imposto dal piano di rientro regionale. Sanità attualmente fuori dal commissariamento ed in capo ad un Assessorato che deve essere in grado di recepire attraverso una attenta analisi dei bisogni, quelle che sono le esigenze della “provincia” troppe volte relegata al ruolo di comprimaria. Sarà compito dei Sindaci e dei rappresentanti locali unire le proprie forze per chiedere con sempre più efficacia interventi mirati sul territorio, calati sulla realtà e senza tagli orizzontali di natura manageriale che spesso non tengono conto degli individui ma assecondano il concetto poco umano di azienda”.
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