Tra una settimana esatta si riunirà il tavolo voluto dagli imprenditori del settore estrattivo per lanciare un Piano di sviluppo e riqualificazione del bacino. Un passo importante dopo i mesi di scontro con l’amministrazione di Guidonia Montecelio che, lunedì prossimo, sarà nella sede dell’Unione industriali insieme al Comune di Tivoli, alle parti sociali e appunto alle aziende. La proposta era stata lanciata dal presidente del centro per la valorizzazione del travertino romano, Filippo Lippiello, nel giorno in cui il Tar del Lazio – il 10 ottobre – ha accolto la richiesta della Str, sospendendo la revoca con cui il Comune, attraverso la dirigente Paola Piseddu, aveva bloccato l’attività il 10 agosto. Da quel giorno, allarme, licenziamenti, un intero settore sul baratro perché dagli uffici si contestava il mancato rispetto del piano di escavazione sul fronte del ripristino. La quantità di materiali presenti nei siti e il recupero ambientale, il tasto dolente di tesi contrapposte e atti-blitz da parte del Palazzo. La Regione è intervenuta in ambito legislativo, è stato il Tar poi a ridare il via all’azienda – la prima colpita – che è tornata in attività. E’ chiaro come il nodo sia percorrere tutte le strade possibili per evitare di bloccare il settore. Gli imprenditori allora hanno assunto l’iniziativa. “Abbiamo convenuto di organizzare un incontro con le parti sociali e i territori interessati, cioè Guidonia Montecelio e Tivoli – spiega Lippiello – per promuovere un piano di sviluppo e riqualificazione dell’intera area”. L’approccio iniziale sarà decisivo, “intendiamo concordare i criteri con i Comuni in modo da non ripetere quanto avvenuto anche di recente, che proposte messe nere su bianco siano valutate poi in contrasto con una certa visione o non sufficienti”.
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