Lo scontro per ora è solo sulla carta e sui social, teso come una corda di violino visto che si parla di temi cari all’opinione pubblica in qualunque modo la si pensi. Parliamo della mozione presentata dal consigliere leghista, fresco di nomina anche come coordinatore della Valle dell’Aniene, Vincenzo Tropiano, con cui chiede al sindaco, Giuseppe Proietti, di non procedere ad ulteriori trascrizioni sul registro dell’Anagrafe cittadina del doppio cognome di bambini nati da coppia omogenitoriale, da inviare al Tribunale per il decreto di trascrizione. La questione chiaramente non esce fuori dal nulla: nel testo del documento depositato qualche settimana fa, si legge che la “prima volta” per Palazzo San Bernardino è stata lo scorso 26 luglio, fatto secondo Tropiano non in linea con l’ordinamento attuale. Chiare le motivazioni: “Ritenuto che tale procedura sia in linea con una visione adultocentrica in conflitto con l’intenzione superiore del bambino e che va fatto rispettare il divieto di legge allo stato dei fatti sussistente, improntato alla tutela ed osservanza dei diritti e doveri sanciti dalla Carta Costituzionale vigente, evitando che il ricorso di queste pratiche all’estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia”. Una notizia che non è passata inosservata. A replicare Gabriele Simonelli, coordinatore area tiburtina Articolo1 Liberi e uguali. “La Lega a Tivoli sta per presentare una mozione contro le unioni civili e per impedire, come si fa ormai nella maggioranza dei comuni italiani, di iscrivere all’anagrafe il figlio nato all’estero di una coppia di genitori dello stesso sesso come figlio di entrambi. Dopo questa epica battaglia mi chiedo, ma gli italiani che non arrivano alla fine del mese avranno più cibo in tavola? Solidarietà e vicinanza alla coppia di Tivoli e al loro figlio”.
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