Home Cronaca Il Comune fa saltare la sagra delle pinciarelle a Montecelio. Cacioni: “Barbet patrocina solo gay pride”

Il Comune fa saltare la sagra delle pinciarelle a Montecelio. Cacioni: “Barbet patrocina solo gay pride”

Il Comune fa saltare la sagra delle pinciarelle a Montecelio. Cacioni: “Barbet patrocina solo gay pride”

Salta un appuntamento storico, niente sagra delle pinciarelle a Montecelio. Dopo 22 edizioni di successo che hanno portato nel borgo antico migliaia di visitatori, l’evento organizzato dalla polisportiva cornicolana non vedrà la luce nel 2018. Dopo il Fairylands, stop anche alle pinciarelle. L’anno scorso la sagra è andata in scena il primo week-end di settembre, ma non sarà il maltempo a interrompere una tradizione unica per l’intera città. La sagra salta “per cause burocratiche assurde”. Oltre i normali permessi, l’amministrazione cinque stelle di Michel Barbet avrebbe cioè caricato gli organizzatori di impegni burocratici e economici impossibili da affrontare. Un copione già visto per il festival celtico del centro città, andato in fumo per la perizia sui pini in base ai potenziali spettatori, chiesta a carico del clan. A Montecelio non solo permessi in più rispetto alla normalità dai tempi lunghissimi, ma una “caparra esorbitante in caso di danni” oltre all’assicurazione. Il risultato? La sagra che ha come protagonista il prelibato piatto che valorizza la tradizione culinaria cornicolana, le pinciarelle, a base di farina di grano duro e acqua modellate a mano, non avrà luogo. E il colpo di scena non poteva certo passare inosservato, nel borgo e fuori, dove la politica freme per l’estate calda di fronti critici.

La prima a scagliarsi contro l’amministrazione, sul caso pinciarelle, colpevole di aver fatto imboccare la strada di non ritorno alla città, è la consigliera di opposizione Arianna Cacioni. “L’unico evento che patrocina Barbet è il gay pride”. Polemica ai massimi livelli dall’esponente di destra (è autososospesa da FdI in rotta con i metodi del partito), che parla di “ennesimo sfregio alla nostra città, alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. La cosa più sconvolgente è l’arroganza di questa amministrazione, la strafottenza con cui nega il degrado assoluto in cui versa il comune. Al di là dei proclami e dell’autocelebrazione che purtroppo dobbiamo anche ascoltare in consiglio comunale, da chi vive dissociato dalla realtà, la situazione è talmente grave da non avere simili nei ricordi del passato”. Inventa anche un hashtag per la situazione drammatica, #barbetgameover, la tesi è che il governo cinque stelle non ha prodotto nulla se non danni. Quello che c’era, dice la consigliera, è andato in malora. “Parchi chiusi invasi dai topi, nessuna manutenzione scolastica, il teatro Imperiale vuoto, il museo civico aperto due ore a settimana, delle strade e delle buche neanche a parlarne”. E il futuro è da allarme viste le azioni compiute contro l’economia del territorio: “Chiuse le cave, bloccata l’edilizia, ferme le attività di grande logistica”. Cacioni assicura, ora “si lavorerà solo per mandare a casa Barbet”.

Leave a Reply