La richiesta di convocazione di una riunione sul caso rovente Guidonia Montecelio è già partita, “ho chiesto a Mario Pozzi di fissarla”, raggiunto telefonicamente il deputato e segretario provinciale Marco Silvestroni dice poche parole ma chiare. La spaccatura in Fratelli d’Italia va sanata con la “mediazione” ma “il partito non è una porta girevole” e non si piegherà alle pressioni, sillaba fermo all’indirizzo degli scontenti. La panoramica nella terza città del Lazio non è delle migliori per i meloniani, nonostante gli ottimi risultati raggiunti nelle elezioni di marzo, la formazione è dilaniata. La consigliera (l’unica) Arianna Cacioni, che ha aderito al partito dopo le amministrative dell’anno scorso, si è autosospesa in contrasto feroce con la nomina di Pozzi a capo di FdI a Guidonia.
Una disputa pesante che non ha toccato solo il 28enne accusato di essere un “calato dall’alto”, militante nei salotti buoni e senza un voto, ma gli stessi vertici, a cominciare da Marco Silvestroni (ma un post sponsorizzato dalla pagina Fdi Guidonia attacca anche Francesco Lollobrigida). La protesta della Cacioni diventata eclatante con l’autosospensione era iniziata già con le elezioni politiche quando la parte nella quale milita, cioè il gruppo di Alessandro Messa avversario interno di Pozzi, aveva chiesto la candidatura al parlamento del territorio. “La scelta delle candidatura è di competenza regionale – chiarisce Silvestroni – ricordo di aver scritto una lettera a tutti i segretari locali chiedendo di indicare nominativi disponibili. Da Guidonia non è arrivato niente”. E sulla nomina di Pozzi è sintetico, “il metodo c’è, previsto dallo statuto, cioè decido io”.
Mentre aleggiano indiscrezioni sul possibile passaggio dell’intero fronte degli scontenti nei lidi di Salvini, il rebus politico, formalmente, “dovrà essere gestito da Pozzi” ma Silvestroni lancia messaggi inequivocabili. “Fratelli d’Italia non è una porta girevole, e nessuno fa cose che non sono statutarie. Ma non si entra e esce così. Valuteremo la situazione di Guidonia Montecelio, che è la città più importante della provincia di Roma. Perdere non tanto Cacioni, quanto il gruppo Messa, è un danno ma il partito non può cedere ai ricatti. Va cercata la mediazione, perché allora vuol dire che c’è la volontà da parte di tutti”. geape.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.