Home città Guidonia Guidonia, l’opposizione: “Subito un consiglio sulle cave, prendete in giro 500 famiglie”

Guidonia, l’opposizione: “Subito un consiglio sulle cave, prendete in giro 500 famiglie”

Guidonia, l’opposizione: “Subito un consiglio sulle cave, prendete in giro 500 famiglie”

Ci sarà un consiglio comunale straordinario sulle cave, è il civico Mauro De Santis a richiederlo a nome dell’intera opposizione durante l’assise di venerdì con i preliminari – quasi due ore – consumati sullo scontro in atto sul settore estrattivo di Guidonia Montecelio. Saltato il tavolo di trattativa che avrebbe dovuto individuare una via d’uscita alla paralisi causata dagli ostacoli posti dal Comune alle proroghe delle autorizzazioni, il clima è sempre più esasperato. Il consiglio comunale si era già espresso per una soluzione a stretto giro, attraverso una mozione di Emanuele Di Silvio del Pd votata anche dalla maggioranza. Eppure a quell’indirizzo non è seguita la relativa azione, anzi. Il Comune attraverso la dirigente Paola Piseddu è arrivato a osteggiare sul piano formale, con un ricorso al Capo dello Stato, anche le decisioni della Regione che apriva la strada al via libera. Così sono continuati ad arrivare pre dinieghi generando allarme tra le imprese e i tanti lavoratori che vedono a rischio il proprio futuro occupazionale.

“C’è stata la sottovalutazione del problema e addirittura avete deciso di andare contro la Regione. Se si vuole trovare una soluzione – ha detto in aula il consigliere De Santis – allora ognuna delle parti deve metterci del suo. Il dirigente, e mi assumo la responsabilità di quanto dico, deve muoversi nel perimetro delle normative e se l’indirizzo politico non va oltre quel perimetro, il dirigente deve attenersi, non ha discrezionalità”. La discussione si accende, nel Pd prima interviene Mario Lomuscio, “sono basito, il consiglio comunale si è espresso, i sindacati oggi fanno bilanci sulle responsabilità, chiedo con forza che il sindaco e la Giunta risolvano la problematica”.

E’ il democrat Di Silvio ad andare giù duro contro l’amministrazione cinque stelle, si rivolge al sindaco Barbet, “quando votate in aula, sapete cosa fate? Nel programma elettorale dite una cosa, poi avete cambiato rotta dopo che il sindaco ha ascoltato la città, il consiglio dà una linea per trovare una soluzione e cambiate rotta di nuovo facendo una battaglia contro imprese e lavoratori. Sindaco non può prendere in giro 500 famiglie, se la linea è chiudere le cave allora ditelo. Quei 500 dipendenti saranno un problema sociale inimmaginabile. Sindaco, lei è a capo dell’amministrazione, è lei che sta scegliendo. Chiediamo di ritirare il ricorso al Capo dello Stato”.

I cinque stelle incassano gli attacchi, il sindaco Michel Barbet è costretto a intervenire. “C’è stato un momento di stop in seguito a dinamiche burocratiche ma la questione è stata ripresa, ci sono incontri fuori dal tavolo e l’assessore regionale ci aspetta la prossima settimana”. Barbet dice che è un “percorso complicato”, ricorda “siamo stati eletti per ripristinare tutta l’area disastrata ed è molto difficile, e nel contempo non possiamo entrare a gamba tesa”.

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Dall’opposizione è fuoco di fila, in maggioranza parla Claudio Zarro, “ripartirà a breve il tavolo” assicura il presidente di commissione, dall’altra parte Arianna Cacioni incalza il sindaco, “se volete mettere fine alle cave ditelo e assumetevene la responsabilità”, poi arriva il civico Mario Valeri, con la saggezza di chi conosce bene la politica, “allora volete risolvere il problema o continuare a lamentarvi?”.
geape.

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