Home Cronaca Dopo l’aggressione al pronto soccorso, è scontro tra la Cisl e la Asl

Dopo l’aggressione al pronto soccorso, è scontro tra la Cisl e la Asl

Dopo l’aggressione al pronto soccorso, è scontro tra la Cisl e la Asl

La carenza dei posti letto e del personale nei pronti soccorso e nei reparti dell’Asl Roma 5 è al centro di un comunicato della Cisl Funzione Pubblica. “Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro della sanità sul nostro territorio – commentano dal sindacato – il taglio di posti letto ospedalieri e la mancanza di strutture intermedie in grado di recepire e decongestionare gli accesi nei Pronto Soccorso della Asl, ha pesantemente congestionano i reparti, in particolare le medicine, e Pronti Soccorso. La sanità di prossimità fatta sul territorio in piena integrazione con i medici di base manca e/o non risponde alle reali esigenze dei cittadini a cui non resta infatti alternativa che l’ospedale”. Secondo il sindacato l’assenza di personale porta i lavoratori a turni che vanno al di là della normalità saltando riposi ed accumulando ferie non godute. Una situazione che viene vista in parallelo con l’episodio accaduto nella notte tra il 13 ed il 14 maggio in cui cinque operatori del pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli sono stati aggrediti da un paziente e dal suo accompagnatore. “Esprimiamo forte preoccupazione – continuano dalla Cisl – per i gravi fatti che hanno coinvolto le cinque figure professionali del Dea di Tivoli, aggredite nella notte davanti a degenti e parenti terrorizzati. Il fenomeno delle violenze sul luogo di lavoro è presente in tutti i reparti, ma il Dea rimane il luogo di lavoro con più episodi in assoluto”. Una chiave di lettura che, a detta del sindacato, va di pari passo con le carenze del personale. “L’ ampio numero di accessi, le gravi carenze strutturali, le gravi carenze di organico, una situazione ad alto contenuto emotivo e lo stress legato alla gestione delle priorità diagnostico – terapeutiche – assistenziali, incidono pesantemente nella gestione dei conflitti che spesso si trasformano in aggressioni al personale. Gli operatori sono lasciati soli a fronteggiare questo problema, eppure basterebbe applicare la legge dando piena applicazione all’ articolo 2087 del codice Civile in cui si afferma che il datore di lavoro deve adottare tutte le misure idonee a prevenire sia i rischi insiti all’ambiente di lavoro, sia quelli derivanti da fattori esterni. Se l’ azienda non è in grado di farlo, visto la carenza di mezzi e risorse, venga fatto da chi è al disopra delle aziende sanitarie”.

Asl: “Per noi la salute e la sicurezza dei lavoratori è al centro degli interessi”

Di diversa opinione è la direzione dell’Asl che, invece, sostiene che non ci siano carenze di personale infermieristico. “In riferimento alla nota della Cisl FP Roma/Rieti – commentano dall’Asl – relativamente all’aggressione subita dagli operatori del Pronto Soccorso di Tivoli, la Direzione aziendale puntualizza, come più volte ribadito, a onore del vero, che, a differenza di quanto riportato, non ci sono al momento carenze di personale infermieristico; che questa Direzione sta lavorando e spingendo per la ristrutturazione completa e ammodernamento del Pronto Soccorso di Tivoli (Dea di I livello) avendo messo a disposizione 1,7 milioni di euro (terza fase ex art. 20); che la salute e la sicurezza di tutti gli operatori sono ora e saranno sempre al centro degli interessi e degli interventi aziendali”. Tra i progetti volti a tutelare la salute dei lavoratori la direzione Asl cita in particolare il più recente sullo stress da lavoro correlato. “A dimostrazione di ciò si ricorda l’avvio del progetto sullo stress da lavoro correlato (come da obblighi D.Lgs 81/08) in materia di sicurezza; che a seguito di quanto accaduto è stata sporta immediata denuncia e attivato un Audit interno. Si è intrapreso quindi un percorso virtuoso in tema sicurezza con la nomina di un Spp (Servizio di Prevenzione e Protezione) organico che sta rivedendo tutti i piani Dvr (Documento valutazione rischi) e di un esperto che si sta occupando della revisione e aggiornamento dei piani anti-incendio. Non si può accettare quindi tale esternazione in un momento in cui tutti hanno dimostrato vicinanza alle vittime di questa azione deplorevole soprattutto da parte di una sigla sindacale così importante, che conosce il territorio ed è a conoscenza delle azioni aziendali. L’azienda continuerà a lavorare sempre in tal senso e con questo spirito”.

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