Un candidato civico “indipendente”, un ritorno in pompa magna, quale delle due sarà si capirà solo con l’ufficialità dell’investitura e dal diretto interessato, intanto di certo è che il colpo di scena a Guidonia Montecelio per le politiche del 4 marzo è la possibile candidatura alla Camera dei deputati di Aldo Cerroni con il partito democratico. La scadenza ultima per presentare i plichi di carte con le liste è domenica 28 gennaio, s’intende come si sia aperto un venerdì di fuoco nelle stanze della politica romana. Nel Lazio va in scena una doppia partita, nazionale e regionale con il centrosinistra di Nicola Zingaretti dato in netto vantaggio dopo la divisione tra il centrodestra con Stefano Parisi e Sergio Pirozzi a capo di una civica. Ore frenetiche di riunioni a getto continuo nelle sedi e fuori, per trovare la quadra a un soffio dai termini. Le politiche passano da un doppio livello di decisione, primo step l’assegnazione – si parla delle coalizioni – dei collegi uninominali e plurinominali alle singole forze politiche e poi affibbiare anche un nome alla casella, il candidato in un puzzle di necessità che non trascura chiaramente di dover garantire i big.
Per quanto riguarda Guidonia Montecelio nell’uninominale della Camera che assegnerà il seggio al candidato che prenderà più voti, il collegio comprende Affile, Agosta, Anticoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Bellegra, Camerata Nuova, Canterano, Capranica Prenestina, Casape, Castel Madama, Castel San Pietro Romano, Cave, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Ciciliano, Cineto Romano, Fonte Nuova, Genazzano, Gerano, Guidonia Montecelio, Jenne, Licenza, Mandela, Marano Equo, Marcellina, Mentana, Olevano Romano, Percile, Pisoniano, Poli, Riofreddo, Rocca Canterano, Rocca di Cave, Rocca Santo Stefano, Roccagiovine, Roiate, Roviano, Sambuci, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, San Vito Romano, Saracinesco, Subiaco, Tivoli, Vallepietra, Vallinfreda, Vicovaro, Vivaro Romano. Sulla carta, questo e quello del Senato (che invece è ancora più vasto comprendendo Rieti e provincia), sono considerati collegi buoni per il centrodestra, ma la scelta dei candidati e la territorialità ha comunque il suo peso d’influenza.
In questo quadro le indiscrezioni sono state da montagne russe, nel Lazio il ritardo del centrodestra sulla presidenza e il Pirozzi-factor hanno condizionato eccome la scacchiera a cascata e ovunque. Attenti osservatori delle dinamiche regionali sono stati i civici di Guidonia. Aldo Cerroni è stato il candidato sindaco alle amministrative di giugno di un polo che ha eletto tre consiglieri di opposizione, e ha perso con più di 6mila voti, mancando per 300 schede l’ingresso al ballottaggio in favore dei cinque stelle. Insomma, una prova buona in termini elettorali che ha convinto la compagine alla vigilia delle trattative delle nuove elezioni a tentare il tutto per tutto per andare insieme anche a livello sovracomunale. Lo aveva spiegato anche la portavoce Michela Pauselli. Un tentativo ma non un obbligo, considerando i patti iniziali interni che lasciavano campo libero alle singole liste civiche – di ispirazioni culturali molto diverse – nelle urne dalla Regione in su. Ma l’idea dello schieramento compatto è piaciuta tanto che al gran completo, da Cerroni a Mauro Lombardo, sono stati avvistati a Tivoli in un pomeriggio che sembra un secolo fa in quel di Tivoli all’iniziativa di Sergio Pirozzi. Il sindaco di Amatrice è stato il primo e più forte richiamo sul fronte regionale anche per la forte vicinanza politica con il gruppo di destra del polo civico.
Intanto però sono iniziate le trattative anche per le politiche. E si è aperta la possibilità della candidatura di Aldo Cerroni con il Pd per la quale si sarebbero mossi non i big ma i super big. Non uno choc considerando le origini politiche del civico ma sicuramente uno scossone a piani e strategie. Da ieri pomeriggio l’eventualità ha praticamente raggiunto il livello della quasi certezza che come chiaro si avrà solo con l’ufficialità tra massimo due giorni. Effetti? Qui viene il bello. Intanto conviene partire dalla reazioni, i bene informati dicono che ci sia un Emanuele Di Silvio su tutte le furie. L’astorriano ex candidato sindaco del Pd, che si è fatto immortalare in un manifesto mille per mille all’entrata di Guidonia insieme a Nicola Zingaretti, pare non abbia preso bene la promozione del civico a candidato della Camera con il suo partito. Le ragioni, ricordando le giornate incredibili della sua sconfitta, sono facilmente comprensibili. Ma non è tanto nel Pd che si generano scelte e conseguenze più pesanti (se mai le possibilità) quanto nel fronte civico. Fino a 48 ore fa era certa la candidatura alle regionali di Matteo Alesiani da Mentana, civico e della stessa “corrente” – scuseranno l’espressione – dei biplanisti di Guidonia di Mauro Lombardo, a favore di Pirozzi. Insomma, lo schema era uno Mentana e almeno una donna e da Tivoli (la Cecchetti) in pista a sostegno del sindaco di Amatrice. Ma a quanto pare invece la decisione finale di Alesiani ancora non è presa e anzi slitta. Se la questione sia direttamente collegata alla candidatura di Cerroni con il Pd è da chiarire, come lo è a questo punto lo schierarsi dell’intero polo civico di Guidonia alle regionali e alle politiche.
Gea Petrini
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