Il 7 febbraio sarà Paola Piseddu, dirigente del Comune di Guidonia Montecelio, la teste dell’accusa chiamata nell’aula del tribunale di Tivoli dove è in corso il processo alla mafia bianca per appalti truccati e mazzette nei settori chiave dell’ente. Ma oggi è stato il giorno della grande accusatrice Patrizia Salfa, ex assessore del primo governo Rubeis, che ha firmato l’esposto nel 2015 che ha dato via alle indagini sfociate negli arresti che hanno colpito l’ex governo di centrodestra oltre che la macchina burocratica. Interrogata dal pm Andrea Calice, ha parlato del “sistema” che mandava avanti il Palazzo. Una ricostruzione dagli albori della carriera politica, gli anni ’80 da consigliere, fino alla chiamata di Eligio Rubeis prima del ballottaggio nel 2009 “perché voleva rivoluzionare Guidonia”, affidandole l’assessorato al Personale e partendo – quanto riferito da Salfa – dalla rotazione dei dirigenti. C’era già uno “schema”, racconta. Una serie di impegni poi non mantenuti dall’architetto sindaco una volta eletto, in un crescendo di dissapori politici tra lui e Salfa in merito al tenore della gestione amministrativa, “quando entravo io nelle stanze si zittivano” dice in aula, ricordando nelle figure chiave di quella fase tra gli altri l’allora assessore Andrea Di Palma, oggi imputato, “persona corretta nei rapporti istituzionali con tutti, uno capace, per questo il sindaco gli delegava molto”. Salfa va avanti, “ho segnalato anomalie nelle determine che non corrispondevano alle fatture, o non c’era la merce”, questione che è al centro di altri procedimenti penali, fino alla rottura consumata nel 2013 con Eligio Rubeis che la conduce alle dimissioni dopo la mancata rimozione di Rosa Mariani – anche lei imputata – dal vertice amministrativo dell’ente, come da Salfa richiesto a più riprese. Passa dal controesame degli avvocati, Salfa, che ha firmato quell’esposto solo un anno e mezzo dopo le dimissioni, “mi costava molto in termini di rapporto, ci ho dovuto pensare e mettere bene le carte”. La prossima sarà la dirigente Piseddu, poi si entrerà nel merito dei filoni, a cominciare dall’ambiente. Intanto è stato nominato il perito che si dovrà occupare di trascrivere le intercettazioni, in 45 giorni.
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