Tivoli città dei parcheggi, che in realtà sono sempre troppi pochi e non gratuiti. Non è una novità per gli automobilisti che quotidianamente sono costretti ad ingaggiare una vera e propria lotta contro la penuria di stalli di sosta e le necessità di non dissanguarsi vista la pressione fiscale decisamente “importante”. Oltre ai famigerati fast park, quello di piazza Matteotti e piazza Massimo per intenderci, ci sono anche le strisce blu disseminate in buona parte del territorio comunale, dal centro storico alle periferie, che un costo per le tasche dei contribuenti ce l’hanno e finisce a pesare positivamente sui bilanci della società municipalizzata che si occupa della gestione del servizio. In questo caso si tratta dell’Asa srl, la piccola delle due Aziende Speciali Ambiente, a cui è affidato l’affare – mai termine fu più calzante – delle zone dove si possono lasciare le proprie autovetture. Atto alla mano, la determinazione dirigenziale 1971, settore Polizia Locale, dice che per la società che ha in mano la manutenzione e la riscossione dei parcometri e delle aree di sosta delimitate da Fascia Blu, sono state impegnate per l’anno in corso 27.537,45 euro. Una cifra frutto del calcolo che prevede un compenso mensile di € 1,04 più I.V.A. 22% per ciascun stallo di sosta esistente sul territorio di Tivoli Centro e € 0,80 più I.V.A. 22% per ciascun stallo di sosta esistente sul territorio di Tivoli Terme, inclusa la stagione termale. Sempre secondo l’atto citato i proventi ottenuti fino a questo momento ammontano a 290.405,10 euro. alc
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