Home Cronaca Guidonia, nell’era dei cinque stelle Ferrucci torna in Comune a decidere di urbanistica, è bufera. De Dominicis solleva il caso

Guidonia, nell’era dei cinque stelle Ferrucci torna in Comune a decidere di urbanistica, è bufera. De Dominicis solleva il caso

Guidonia, nell’era dei cinque stelle Ferrucci torna in Comune a decidere di urbanistica, è bufera. De Dominicis solleva il caso

“Io non apro bocca”, avrebbe detto così una volta messo piede tra le quattro mura della commissione urbanistica. Ma poi le domande gliele hanno poste alcuni consiglieri, e allora si sa come va, rispondere è cortesia. Si scatena il caso nel Comune Guidonia Montecelio, la vera prima bufera – senza nulla togliere alle polemiche sull’assuzione dei dirigenti, per carità – piomba sulla gestione cinque stelle per il ritorno nel Palazzo di Umberto Ferrucci. A sollevare il polverone in una commissione diventata infuocata, la democrat Paola De Dominicis.
L’ingegnere, ex dirigente plenipotenziario del settore case e permessi, un pilastro negli uffici ai tempi non troppo lontani di Eligio Rubeis, bersaglio delle più aspre critiche da parte dei pentastellati allora in opposizione capeggiati da Sebastiano Cubeddu, è ancora nelle stanze delle decisioni. Torna Ferrucci, attualmente uno degli indagati del sistema Guidonia, invitato alla commissione presieduta dalla cinque stelle Anna Checchi. Una presenza che non poteva certo passare inosservata. La prima volta ha varcato il corridoio che ben conosce insieme ad altri tecnici chiamati in audizione sulle problematiche relative al settore praticamente bloccato. Ma la commissione urbanistica, guidata da Checchi e dove vale la pena ricordare ci sono della maggioranza Alessandro Cocchiarella, Giuliano Santoboni, Antonino Briganti, Matteo Castorino, Alessandro Toro e per l’opposizione i democratici Simone Guglielmo, Paola De Dominicis, Emanuele Di Silvio e il civico Mauro De Santis, deve affrontare una prova non da poco. Adeguare cioè il regomento edilizio comunale alle nuove linee normative in base alla legge regionale di maggio che dà ai Comuni 180 giorni di tempo. Insomma, la clessidra corre. Ed è sull’argomento che sono stati chiesti lumi a Ferrucci entrato quindi di fatto nella task force di professionisti esterni che si occuperanno di coadiuvare a livello tecnico – a costo zero, meglio precisare – redigendo il nuovo regolamento che sarà portato man mano sul tavolo della commissione e poi alla fine in consiglio comunale per l’approvazione. Per tre volte Ferrucci si è seduto in commissione da quando governano i pentastellati e ieri è montato il caso quando la consigliera del piddì Paola De Dominicis ha scatenato un putiferio di fronte ai colleghi di maggioranza. La De Dominicis ha posto “una questione di opportunità politica” sottolineando in quel consesso la contradditorietà dei cinque stelle che prima erano tutti contro Ferrucci e “oggi invece loro stessi lo invitano in commissione”, ha detto così. D’altronde dell’ingegnere i pentastellati sono stati aspri accusatori quando dall’opposizione di Rubeis infiammarono l’aula sulla sua incompatibilità. La vicenda finì con l’ex sindaco che fu costretto a sospenderlo, era il 23 marzo del 2015, perché quando aveva assunto l’incarico fiduciario Ferrucci non aveva reso nota una sentenza al primo grado di giudizio. Sarebbe dovuto rientrare a luglio del 2016 ma il commissario Giuseppe Marani, appena insediato al comando, inviò la lettera e recise i rapporti. Sembrava per sempre ma non fu un vero addio, come i rumors riportarono in quei mesi, l’ingegnere – depositario per anni della visione urbanistica del centrodestra, uomo di stretta fiducia dell’architetto Rubeis – si vedeva spesso in veste informale nel Palazzo. Dicono i bene informati che una delle direttive del commissario in cui vietava l’ingresso ai non autorizzati in Comune fu pensata e confezionata per lui. Non una questione personale, ma d’altronde l’ex fiduciario del governo azzurro, politico degli anni ’90, progettista di piani, ideatore di varianti, incarnava il volto del governo Rubeis in campo edilizio. Le direttive comunque ora non valgono, a quanto pare, si entra direttamente su invito.
Gea Petrini

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